CURINGA I luoghi dell’identità, valorizzazione e tutela delle Terme Romane. È questo il titolo scelto dall’amministrazione comunale di Curinga (Cz), guidata da Elia Pallaria, per discutere e confrontarsi su uno dei beni che indiscutibilmente caratterizzano l’unicità storico-archeologica della Calabria. Ad Acconia di Curinga, infatti, sorge ed è visibile in elevato un edificio termale costruito tra il I e il II secolo d.C. ed oggetto di ristrutturazioni tra il III e IV secolo d.C.; il sito è straordinariamente suggestivo per ciò che oggi visibile, ed è tanto, ma anche e soprattutto per tutti quegli elementi ancora nascosti alla vista ma che gli archeologi, sulla base di specifiche ed approfondite indagini, hanno già rilevato come esistenti. Si tratta, in buona sostanza, di uno di quei luoghi in grado di riservare da un punto di vista storico, archeologico, culturale e turistico significativi sviluppi.
Proprio le Terme sono rientrate nel 2024 nel percorso di valorizzazione, nazionale ed internazionale, immaginato da Reuse Italy, sodalizio che mira ad attirare l’attenzione del pubblico su edifici storici dimenticati o non compiutamente evidenziati e conosciuti. Reuse Italy, rappresentato a Curinga dall’architetto Andrea Crudeli, ha come obiettivo specifico quello di evidenziare il progetto architettonico nel processo di riuso grazie a workshop, concorsi, mostre, documentari e pubblicazioni, in collaborazione con organizzazioni nazionali, istituzioni, architetti di fama mondiale e comunità locali. Un percorso che ha portato ieri all’inaugurazione di una mostra, allestita nel settecentesco Palazzo Bevilacqua, con decine di elaborati progettuali destinati a fornire idee e visioni per la musealizzazione delle Terme romane.
«L’amministrazione comunale è grata a Reuse Italy – ha evidenziato il sindaco Elia Pallaria – per aver inserito Curinga e le sue Terme in un progetto che ha proiezioni internazionali. Abbiamo avuto in questi mesi molti contatti con giovani architetti italiani e non solo, per noi è stata ed è una straordinaria occasione di visibilità». «Il nostro territorio – ha aggiunto Pallaria – può contare su due attrattori, il primo è il Platano gigante la cui fama non ha ormai confini, il secondo sono proprio le Terme le cui potenzialità devono ancora esprimersi per intero. Su questo, in uno con la definizione di un percorso storico-culturale e turistico, stiamo lavorando e contiamo di avere, nei prossimi anni, riscontri significativi».
All’incontro di ieri ha preso parte la vicepresidente della Giunta regionale Giusy Princi, neo eletta al Parlamento Europeo, che ha voluto richiamare il valore strategico di alcune scelte regionali «le Terme di Curinga – ha sottolineato la Princi – sono uno dei siti culturali più importanti della regione, devono essere tutelate e valorizzate, anche facendolo conoscere soprattutto ai giovani che devono essere custodi di una memoria collettiva, di una forte identità che appartiene al passato e che, appunto, si riattualizza attraverso la conoscenza». «Ecco perché – ha aggiunto la Princi – sono particolarmente orgogliosa di una iniziativa che ho fortemente voluto, come Dipartimento istruzione e cultura abbiamo infatti stanziato 21 milioni di euro per i viaggi intra-regionali scolastici, attraverso questi viaggi di istruzione, che finanzieremo a tutte quante le istituzioni scolastiche di primo e di secondo ciclo della nostra regione – contiamo di rendere più noto il patrimonio storico-culturale della Calabria».
Per il presidente del Consiglio Regionale, Filippo Mancuso le Terme e la serata organizzata a Curinga «confermano quello che diciamo da sempre, questa nostra Calabria è straordinaria. Tutti questi siti di evidente e significativo interesse devono essere messi in rete, il fine ultimo deve essere quello di attrarre investimenti e turismo e consentire dunque ai nostri giovani di immaginare e realizzare percorsi di sviluppo professionale. È un patrimonio che dobbiamo valorizzare con determinazione perché è una delle chiavi dello sviluppo economico regionale».
Presente all’iniziativa di Curinga, patrocinata anche dall’Ordine degli architetti della provincia di Catanzaro, una nutrita e qualificata delegazione della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le province di Catanzaro e Crotone, con in prima linea l’archeologo Alfredo Ruga e la Soprintendente Stefania Argenti che ha approfondito il rapporto tra tutela e valorizzazione «noi – ha osservato la Soprintendente Argenti – dobbiamo coniugare l’aspetto della ricerca archeologica con la consapevolezza che nel momento in cui apriamo e ampliamo l’ambito di scavo dobbiamo già porre delle condizioni per poter creare delle strutture a protezione. Strutture protettive che devono essere concepite come assolutamente dinamiche». «Ecco perché – ha sottolineato la Argenti – è fondamentale che ogni soluzione destinata alla conservazione ed alla tutela debba partire da un dialogo con la Soprintendenza che ha, nei suoi progetti, la prosecuzione dell’attività di ricerca. Insieme dobbiamo trovare delle soluzioni che siano sfidanti, non si tratta infatti di soluzioni facili. Da anni il mondo del restauro si cimenta sulle possibili coperture in ambito archeologico, ci sono dibattiti apertissimi che vedono il confronto ed anche lo scontro tra grandi mentori della materia. È ancora un problema attuale ed è una sfida che noi volgiamo cogliere». «Da questo punto di vista – ha evidenziato la Argenti – Curinga ci dà una straordinaria opportunità, perché abbiamo a che fare con un sito archeologico con degli elevali che sono unici, forse, in ambito archeologico. Noi siamo qui, con tutto il qualificatissimo team della Soprintendenza, per manifestare e garantire il nostro impegno in ognuno dei comuni che ricadono sotto la nostra competenza». (redazione@corrierecal.it)
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