CROTONE Il sindaco Vicenzo Voce e il commissario Emilio Errigo perdono l’occasione di riscattarsi da scelte discutibili. Il “Comitato fuori i veleni – Crotone vuole vivere analizzando le dichiarazioni rilasciate da Voce e da Errigo alla trasmissione “Presa diretta”, andata in onda su Rai 3 domenica scorsa, boccia senza appello sia il sindaco che il commissario. La trasmissione ha acceso “i riflettori del Paese sui paradossi che vive Crotone” a proposito della mancata bonifica. La giornalista che ha realizzato il servizio ha intervistato, tra gli altri, il sindaco e il commissario. Il Comitato ha rilevato che Voce ha accusato “le Istituzioni di non avere fatto si che la bonifica avvenisse”. “C’è da chiedersi, – scrive il Comitato – in tutti questi anni che Voce siede nella poltrona da sindaco quante sollecitazioni e diffide abbia mandato ad Eni Rewind per fare in modo che la multinazionale iniziasse la bonifica del sito industriale?” Questa domanda “è stata posta più volte al sindaco, anche in sede di consiglio comunale a cui non ha mai fornito informazioni attendibili, magari corredate da una dettagliata relazione in merito”. Non ci sono state risposte perché “evidentemente non lo ha mai fatto”. Voce, tra l’altro, “davanti una proposta della minoranza di denunciare Eni per “omessa bonifica” ha votato contro”. “Ma la spregiudicatezza di Voce – scrive il Comitato – si manifesta nelle sue stesse parole quando davanti una grave denuncia della giornalista Rai sul perché non ci fosse una cartellonistica davanti la Montedison che avvertisse la popolazione che sul suolo è presente materiale altamente pericoloso e radioattivo, ben rilevato e segnalato alle Istituzioni preposte da Arpacal, indispettito il sindaco ha risposto che non si può tappezzare la città”. “Eppure – aggiunge il Comitato – Vincenzo Voce sa bene che quei suoli pieni di detriti vengono calpestati quotidianamente dai cittadini, che portano poi dentro le loro casa, esponendo i loro cari e soprattutto i fragili come anziani e bambini, essendo materiali altamente cancerogeni. Se non altro perché, era proprio lui, prima che diventasse sindaco, a denunziare questa grave situazione”. “Fanno rabbrividire anche le sue affermazioni “a me del tenorm non me ne frega nulla. Se mette del metil silicato in acqua e poi la filtra io quell’acqua me la bevo” come a sminuire maldestramente la grave condizione ambientale di Crotone”. Continuando, il Comitato si chiede: “Ma chi è Voce, quello che vediamo in tv e che qualche mese fa, in consiglio comunale ha osato affermare che non c’è correlazione tra le morti per tumore e l’esposizione a materiale radioattivo o quello che in campagna elettorale urlava contro Eni e diceva che si muore per l’esposizione alla radioattività dei materiali?”. Le dichiarazione di Errigo “denotano che non ha contezza dei documenti e dei contesti, cosa grave per chi è stato nominato dal Governo per seguire ed accelerare le attività burocratiche ed amministrative della bonifica secondo legge; oppure ne ha contezza ma si è convinto comunque della linea di Eni, che vuole una discarica di veleni in città”. Non direbbe, poi, la verità quando “afferma che non ci sono mai state discariche individuate all’estero, autorizzate a ricevere rifiuti pericolosi nel 2019, quando in realtà nel 2019 fu proprio Eni a presentare un prospetto indicando, sapendo che c’erano in quelle aree, impianti autorizzati per il 25% al nord est; 25% al nord ovest; 25% sud e isole; 25% all’estero”. “A conferma di ciò – scrive il Comitato – vi è la relazione dell’ISIN (Ispettorato nazionale per la sicurezza nucleare e la radioprotezione). In questa relazione, allegata al verbale della Conferenza dei Servizi di maggio scorso, l’ISIN pubblica le mail datate 2021, di risposta ad Eni Rewind, di due aziende, ma si sa ve ne sono anche altre, autorizzate a lavorare rifiuti pericolosi: Geiger S.p.a e MiT Ambiente, rispettivamente correlate alla Germania ed ai Paesi Bassi, che davano disponibilità alle richieste di Eni Rewind per ricevere i rifiuti di Crotone, solo che, scrive sempre ISIN, Eni Rewind non intese procedere affermando che l’unica società disponibile era la SOVRECO di Crotone”. Voce ed Errigo, quindi, dovrebbero rivedere il proprio comportamento e fare gli interessi dei cittadini di Crotone.
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