REGGIO CALABRIA Passa ai domiciliari, dopo poco più di 4 mesi di carcere, Francesco Putortì, 48enne di Reggio Calabria, accusato di omicidio e tentato omicidio. L’uomo, che di mestiere fa il macellaio, aveva colpito con un coltello due ladri sorpresi all’interno della sua abitazione, in contrada Oliveto di Rosario Valanidi, nella periferia sud di Reggio Calabria. Il gip del Tribunale reggino, Giovanni Sergi, ha infatti accolto la richiesta degli avvocati di fiducia di Putortì, Giulia Dieni e Natale Polimeni, concedendo al 48enne gli arresti domiciliari.
Le indagini della squadra mobile e dei carabinieri hanno consentito al procuratore Giovanni Bombardieri e al sostituto Nunzio De Salvo di delineare il contesto in cui sono maturati l’omicidio e il tentato omicidio. Secondo le ricostruzioni degli investigatori, i due ladri avrebbero tentato un furto nell’abitazione di Putortì il quale, rientrando a casa, li ha sorpresi al piano superiore dello stabile. A quel punto, il macellaio, secondo il suo racconto, ha preso un coltello e durante una colluttazione ha colpito i due ladri che poi sono fuggiti facendo cadere le pistole che avevano appena rubato e che erano legalmente detenute da Putortì, difeso dagli avvocati Giulia Dieni e Natale Polimeni. C’è stata, quindi, una colluttazione con Putortì che ha colpito i due ladri prima che questi riuscissero a scappare e a correre, ripresi dalle telecamere in strada, per oltre 800 metri. A seguito della colluttazione Alfio Stancampiano, 30enne catanese, è morto dopo essere stato portato dai complici all’ospedale Morelli di Reggio Calabria e abbandonato all’ingresso. Il ferito, Giovanni Bruno, di 46 anni, anche lui catanese, è stato poi ricoverato all’ospedale di Messina. (m.r.)
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