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Il parco eolico nel Golfo di Squillace messo «in pausa»: chieste nuove integrazioni per il progetto – IL DOCUMENTO

La Soprintendenza Speciale per il PNRR ha chiesto nuove fotosimulazioni da alcuni punti di osservazione di rilievo e in versione notturna

Pubblicato il: 10/10/2024 – 17:08
Il parco eolico nel Golfo di Squillace messo «in pausa»: chieste nuove integrazioni per il progetto – IL DOCUMENTO

LAMEZIA TERME Un lungo elenco di documentazione integrativa richiesta avanzata dalla Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo poiché «la «documentazione prodotta ai fini della verifica dell’interesse archeologico non è conforme». Si tratta del progetto del parco eolico off-shore da realizzare nel Golfo di Squillace e che, nelle ultime settimane, ha generato una serie di polemiche e raccolto molti pochi consensi. E, al momento, una pausa. La strada per la realizzazione del Parco “Enotria” della Acciona Energia Global Italia S.r.l., composto da 37 aerogeneratori della potenza complessiva di 555 MW e delle relative opere alla RTN è in salita.

La vicenda

Qualche giorno fa, negli studi de L’altro Corriere Tv e nel corso della trasmissione “Supplemento d’indagine” si erano confrontati il sindaco di Botricello Simone Puccio, che ha espresso con forza la sua contrarietà al progetto, e il docente Unical, oltre che ex sindaco di Falerna, Daniele Menniti, da sempre esposto sul tema delle energie alternative e delle fonti rinnovabili.

Le richiesta

Già perché la Soprintendenza Speciale per il PNRR – con una nota del 29 agosto 2024 – ha chiesto alle Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Catanzaro e Crotone, alla Soprintendenza Abap per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia e alla Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo di fornire le proprie valutazioni in merito alla documentazione pubblicata sul sito del Mase.  
Per quanto riguarda la “componente paesaggistica”, è stata richiesta la certificazione di destinazione urbanistica rilasciata da tutti i comuni interessati dal progetto in questione, compresa quella attestante la tipologia dei vincoli tutori/inibitori; la rappresentazione in scala adeguata, su aerofotogrammetria, delle piante di ulivo di cui si prevede l’eventuale espianto e/o l’abbattimento con la relativa quantificazione dettagliata per singolo intervento.

Le “fotosimulazioni”

Richiesta poi ulteriori “fotosimulazioni” da terra da quote altimetriche significative, dai punti di osservazione siti paesaggistici ed architettonici di rilievo quali: Torre Cavallara e Belvedere di Bellavista per Catanzaro; l’Anfiteatro romano del Parco Archeologico di Scolacium per Borgia; Belvedere Monastero di Santa Chiara per Squillace; i Ruderi della Chiesa di San Martino, la Scogliera delle Vasche di Cassiodoro e Torre Elena per Stalettì; Belvedere del Santuario Madonna dei Termini di Gasperina; Belvedere giardino botanico Santicelli per Soverato; Belvedere della Chiesa di Sant’Andrea per Sant’Andrea Apostolo dello Ionio; Belvedere di Piazza Castello, Belvedere soprastante la Chiesa dell’Immacolata, Sagrato del Convento Francescano di S. Maria degli Angeli e Belvedere della Grande Croce della Chiesa di S. Maria della Sanità a Badolato e, infine, Punto panoramico di Magoni e Faro Punta Stilo per Santa Caterina dello Ionio.

La visibilità in mare

Chiesto, inoltre, l’aggiornamento della “Carta dell’intervisibilità”, ulteriori “fotosimulazioni” in mare, alla distanza di tre miglia marine dalla Scogliera delle Vasche di Cassiodoro oltre all’integrazione degli elaborati “Stazione Elettrica di Trasformazione – Rendering 3D”. La Soprintendenza, inoltre, precisa che tutti i «fotoinserimenti dell’impianto off-shore dovranno essere prodotti anche in versione notturna per verificarne l’eventuale impatto luminoso» e dovranno essere realizzati su immagini fotografiche reali, nitide e aggiornate; riprese in condizioni di piena visibilità (assenza di nuvole, nebbia, foschia, condizioni di luminosità poco favorevoli alla lettura del contesto); riprese ad altezza suolo (punto di vista di un osservatore); corredate da una planimetria che indichi i coni ottici e le coordinate geografiche dei punti di ripresa, espresse in formato WGS 84 gradi decimali ed essere corredate da sezioni illustrative della morfologia del terreno. (Gi.Cu.)

QUI IL DOCUMENTO INTEGRALE

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