CATANZARO «Sarebbe molto importante che uno dei primi atti del neo commissario UE Raffaele Fitto sia quello di promuovere una congrua proroga dei termini di rendicontazione dei finanziamenti PNRR». E’ la proposta che il direttore generale della Sorical, Giovanni Paolo Marati, ha lanciato dal palco, partecipando con i manager delle più grandi aziende idriche Italiane, alla tavola rotonda finale dell’evento Servizio a Rete Tour 2024 che si è svolto a Bari, ospitato da Acquedotto Pugliese.
Il dg della Sorical ha fatto presente come siano passati «quasi 2 anni di burocrazia, tempo simile a quello necessario per la conclusione dei lavori prevista dal PNRR per marzo 2026!» per i progetti che interessano anche la Calabria.
Sorical, ha raccontato Marati alla platea ha agganciato “l’ultimo treno” del PNRR, in quanto esclusa dai primi bandi per carenza dei prerequisiti. «Grazie all’eccellente lavoro del governo regionale – ha sottolineato – è stato portato a termine l’affidamento del servizio idrico integrato a Sorical il 25 ottobre 2022 che ha consentito la regolare partecipazione della società all’ultimo bando PNRR e la successiva ammissione a finanziamento. Parliamo di un intervento di circa 32 milioni di euro, che ha come obiettivo l’efficientamento delle reti idriche di 21 comuni calabresi. Non posso tuttavia sottacere – ha sottolineato il manager – che il progetto Sorical è stato inserito nell’ “Elenco proposte in ordine decrescente di punteggio” come “ammesso ma non finanziato per carenza di fondi”, in data 30 dicembre 2022 dalla Commissione di Valutazione; la graduatoria definitiva è stata approvata con decreto del 24 marzo 2023; il 3 maggio 2023 è stata programmata la terza finestra nella quale includere le proposte ammesse ma senza la copertura finanziara; il 15 dicembre 2023 è stata richiesta conferma di interesse; il 7 agosto 2024 approvato l’atto d’obbligo dal MIT, infine il 5 settembre il decreto registrato alla Corte dei Conti».
Contestualmente Sorical ha già espletato le gare per aprire i cantieri e si è in attesa dei trasferimento delle anticipazioni del ministero. Da qui la considerazione di Marati: sono passati oltre due anni solo per le procedure burocratiche, lo stesso tempo che ora occorre per l’attuazione del progetto.
Il direttore generale della Sorical ritiene «ineludibile che tutti i soggetti istituzionali aventi titolo si adoperino affinché il servizio idrico integrato proceda verso il mantenimento di un livello adeguato di investimenti che ci avvicini ai valori medi europei, raggiunti in questi anni grazie al PNRR. E i numeri dicono: media annua europea= 82 euro con valori che superano i 130-140 euro; Media annua Italia 2023 = 70 euro; Valori massimi gestioni più efficienti (centro-nord)= 130 euro; Valori medi gestioni in economia = 11 euro ed in particolare 9 euro al Sud. Risulta evidente – ha sottolineato – che ci sia ancora un Italia a due velocità e che soprattutto al sud occorra fare di tutto per incrementare il livello di investimenti, tenuto conto che al sud ci sono anche maggiori criticità ed esigenze di miglioramento dei livelli di servizio, oltre che di superamento di procedura di infrazione che costano centinaia di milioni di euro ogni anno all’Italia».
Ma come è possibile raggiungere valori adeguati di investimenti nelle regioni più critiche? «Certamente – ha sottolineato – non è possibile recuperare il gap infrastrutturale facendo conto esclusivamente sulla copertura tariffaria. Per fortuna le regioni del sud sono potenzialmente beneficiarie di finanziamenti pubblici in gran parte comunitari. Raccontato l’esperienza calabrese ha spiegato Marati “che in Calabria stiamo cercando di mettere in pratica è:Lacreazione di un quadro di governance che dia credibilità sia nei confronti dei finanziatori privati, sia nei confronti dell’Unione Europea: l’EGATO ha portato a termine la revisione del datato Piano d’Ambito, fornendo tutte le risposte e rassicurazioni alla Commissione Europea sull’individuazione delle priorità di intervento e quindi sulle modalità di spesa dei finanziamenti; La nuova modalità di definizione delle priorità di spesa, spesso in passato polverizzate tra le centinaia di gestioni in economia (gestioni Comunali) e senza un preciso strumento di programmazione ed oggi concentrate sul gestore unico d’ambito; La dimostrazione della capacità di spesa che potrà amplificare l’entità dei finanziamenti, ridotti negli anni proprio a causa della scarsa rendicontazione; Infine occorre aggiungere che il climatechange sta negli ultimi anni evidenziando una carenza infrastrutturale in termini di resilienza dei sistemi idrici che richiede una urgente programmazione di interventi che non può essere disattesa nell’interesse del Paese. Si è spesso fatto cenno sul fatto che circa il 20% del PIL nazionale dipende dal settore idrico e quindi non possiamo permetterci come Paese di trascurare un fattore di sviluppo essenziale.
In conclusione, ha sottolineato il dg “il post PNRR dovrà tener conto che ai circa 4 miliardi di euro/anno rinvenienti dalla tariffa (valori pre-PNRR) si dovrà aggiungere non meno di 1 miliardo di euro/anno di investimenti assicurati da fonti pubbliche per colmare il fabbisogno minimo del settore, aumentare la resilienza delle infrastrutture ai cambiamenti climatici ed avviare il rimborso di un pesante debito generazionale accumulato nei decenni di mancata manutenzione e rinnovamento delle infrastrutture del SII».
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