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l’intervista del corriere della calabria

L’Intelligenza artificiale nelle scuole parte dalla Calabria. «Un aiuto concreto per studenti e insegnanti» – VIDEO

Parla Saverio Candelieri, dirigente scolastico dell’Istituto tecnologico “Malafarina” di Soverato. «Il docente non sarà sostituito»

Pubblicato il: 14/10/2024 – 18:06
L’Intelligenza artificiale nelle scuole parte dalla Calabria. «Un aiuto concreto per studenti e insegnanti» – VIDEO

Colmare i divari territoriali, far salire l’ascensore sociale degli studenti indipendentemente dai livelli di apprendimento di partenza, contrastare il fenomeno sempre più dilagante della dispersione scolastica. «Aiutare i ragazzi al raggiungimento di un successo formativo è un ottimo antidoto per porre un po’ freno a quello che è il fenomeno col quale noi ci confrontiamo quotidianamente. Ecco perché ritengo che la Calabria sia stata individuata anche come regione interessata fin dall’inizio della sperimentazione». Così ai microfoni del Corriere della Calabria Saverio Candelieri, dirigente scolastico dell’Istituto tecnologico “Malafarina” di Soverato, interessato insieme all’Istituto comprensivo di Platì, dalla sperimentazione dell’intelligenza artificiale a scuola voluta dal Ministero dell’Istruzione. Attualmente il progetto coinvolge quattro regioni, oltre alla Calabria, la Toscana, il Lazio e la Lombardia.

Il progetto

Il progetto consiste nello sperimentare il supporto dell’intelligenza artificiale ai processi didattici. «Saranno coinvolte due classi del nostro istituto, dell’indirizzo Informatica e telecomunicazioni», afferma il dirigente scolastico Candelieri, che spiega: «Al termine dei due anni di sperimentazione Invalsi, l’Istituto nazionale sulla valutazione, valuterà i risultati e l’efficacia della sperimentazione sui ritmi di apprendimento e da questo partirà poi un’applicazione pratica dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale estesa a tutte le scuole». La sperimentazione prevede l’utilizzo della piattaforma di Google Workspace e di un assistente virtuale che sarà assegnato ad ogni studente: «Lo supporterà in alcuni processi di realizzazione di esercizi, di conversazione per quanto riguarda le lingue. Le discipline che saranno inizialmente coinvolte – spiega Candelieri – sono le discipline Stem e le lingue, in modo particolare per la nostra scuola la lingua inglese. Segnalerà al docente sia gli errori, le criticità che ravvisa nell’apprendimento dello studente e nel contempo delle possibili soluzioni».

Un aiuto concreto per studenti e insegnanti

«Questa – spiega ancora il dirigente scolastico – è una sperimentazione che trae origine da un’altra sperimentazione che già del 1984 era stata fatta da Bloom, la famosa tassonomia di Bloom, il quale aveva pensato di supportare delle classi con degli assistenti che aiutavano gli studenti. Al termine di questa valutazione si era verificato quanto la presenza dell’assistente avesse favorevolmente supportato lo studente e quindi lo avesse aiutato a raggiungere dei migliori livelli nell’apprendimento. La cosa importante da sottolineare – aggiunge il dirigente scolastico – è che il docente non viene assolutamente sostituito dall’intelligenza artificiale». Si potrà per esempio simulare una conversazione in lingua con un’altra persona, e da questa simulazione lo studente può avere un riscontro degli errori commessi. «Lo studente viene sempre di più accompagnato a prendere consapevolezza degli errori che compie e quindi a superare questa fase migliorando l’approccio anche allo studio. In più è un supporto utilissimo per gli studenti con bisogni educativi speciali, quindi nel favorire una maggiore inclusione degli studenti che hanno difficoltà nell’apprendimento perché l’assistente virtuale calibrerà per le loro reali potenzialità quelle che sono le fasi dell’apprendimento».

Nuove opportunità per la scuola

Una sfida per la scuola del futuro e una grande opportunità da cogliere. «La scuola deve avere la capacità di confrontarsi con le sfide contemporanee, farle proprie e nello stesso tempo ricondurle nell’alveo di quella che è anche un’etica: non va assolutamente sostituito il ruolo del docente, anzi al docente deve essere riconfermata l’autorevolezza che gli è propria. Nello stesso tempo – afferma Candelieri – le pratiche pedagogiche, didattiche, innovative necessitano di confrontarsi con i solidi principi che noi prendiamo dalla metodologia costruttivista, cognitivista, comportamentista, con il supporto dell’intelligenza artificiale. Stiamo già organizzando le attività di formazione per i docenti, che traggono da questa sperimentazione un’opportunità in più, non soltanto di formarsi su queste nuove metodologie, ma anche di sviluppare un approccio diverso e operare in maniera pienamente inclusiva per raggiungere gli obiettivi che la sperimentazione si pone».

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