Denunciato un tossicodipendente reggino, ha costretto la madre a vivere in un clima di terrore
Sempre a Reggio Calabria riscontrati due casi di maltrattamenti in famiglia, ma le vittime non hanno denunciato i compagni

REGGIO CALABRIA Lotta alla violenza di genere e tutela delle vittime: questi i pilastri dell’azione dei Carabinieri di Reggio Calabria, che proseguono senza sosta il loro lavoro sul territorio per contrastare ogni forma di discriminazione, abuso e violenza contro le donne.
Nel corso della settimana appena conclusa, i Carabinieri delle Stazioni di Archi e di Cannavò, al termine di complesse e approfondite indagini, hanno denunciato in stato di libertà tre uomini – rispettivamente di 20, 45 e 38 anni, tutti con precedenti di polizia – per i reati di maltrattamenti in famiglia e atti persecutori.
Uno degli episodi più drammatici ha riguardato un giovane tossicodipendente che, in un crescendo di minacce e intimidazioni, ha costretto la madre a vivere in un clima di terrore costante. Le continue richieste di denaro per acquistare droga si sono trasformate in episodi di violenza domestica, finché la donna, esasperata e spaventata per la propria incolumità, ha deciso di rivolgersi al numero di emergenza 112, chiedendo l’intervento dei Carabinieri. Grazie alla tempestiva risposta dei militari, è stato possibile ricostruire la grave situazione familiare e attivare le necessarie procedure di tutela per la vittima.
Maltrattamenti in famiglia, ma le vittime non denunciano
Altri due casi trattati dai Carabinieri di Cannavò riguardano storie di maltrattamenti all’interno di relazioni coniugali giunte al capolinea, dove la violenza è diventata parte del quotidiano, spesso sotto gli occhi di figli ancora minori. In entrambe le situazioni, nonostante gli accertamenti dei militari abbiano dimostrato l’esistenza di un contesto di abusi e soprusi, le donne coinvolte hanno deciso di non sporgere denuncia contro i loro compagni o mariti, rifiutando anche la protezione offerta attraverso il collocamento in strutture sicure.
Il Comando Generale dei carabinieri di recente ha potenziato gli strumenti di supporto alle vittime, promuovendo una serie di iniziative volte a garantire assistenza immediata rafforzando delle collaborazioni con le reti territoriali di sostegno, tra cui i centri antiviolenza e le strutture di accoglienza protette. L’Arma dei Carabinieri ha invitato tutte le donne che vivono situazioni di violenza o abuso a non esitare a chiedere aiuto, chiamando il numero di emergenza 112 o rivolgendosi direttamente alle stazioni dei Carabinieri, dove troveranno personale addestrato e pronto a fornire assistenza.
Per tutti e tre i casi è doveroso precisare che i procedimenti sono nella fase delle indagini preliminari e per gli indagati vale il principio di non colpevolezza fino a condanna definitiva.
Il Corriere della Calabria è anche su Whatsapp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato