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Regione, (ancora) niente blitz della maggioranza sulle riforme. Si ragionerà tutti insieme

In prima Commissione discussione – e rinvio – sul consigliere “supplente”. Si profila un tavolo di confronto con l’opposizione di centrosinistra

Pubblicato il: 16/10/2024 – 16:41
Regione, (ancora) niente blitz della maggioranza sulle riforme. Si ragionerà tutti insieme

REGGIO CALABRIA Primo step sulle “autoriforme” del Consiglio regionale. Parte in prima Commissione la discussione su una delle due proposte di legge presentata nelle ultime settimane dalla maggioranza di centrodestra – quella che stabilisce l’incompatibilità tra le figure di consigliere e assessore regionale e quindi prevede l’introduzione della figura del consigliere “supplente” – ma, anche per la “resistenza” del centrosinistra, si rinvia al momento a un tavolo collegiale chiamato a una riforma complessiva delle due “architravi” politiche e istituzionali della Regione: Statuto e legge elettorale. In linea di massima, dunque – spiegano diversi analisti – si percepisce una “frenata” da parte della maggioranza, che nei giorni scorsi aveva manifestato una certa fretta per portare a casa la figura del consigliere “supplente” e, abbinato a questo testo, la proposta di modifica dello Statuto per introdurre un tetto al numero degli assessori esterni (non più di due): si tratta di due proposte che ovviamente entrerebbero in vigore dalla prossima legislatura. In prima Commissione i rappresentanti del centrodestra – segnatamente il capogruppo di Forza Azzurri Giacomò Crinò e Giuseppe Mattiani della Lega – hanno evidenziato la bontà della Pdl che introduce la figura del “supplente”, motivata anzitutto dalla necessità di «operare una netta divisione tra legislativo ed esecutivo.

Le perplessità dell’opposizione

Dai banchi dell’opposizione – a quanto risulta dal resoconto di seduta della prima Commissione – sono però partiti critiche, dubbi e perplessità, con la sollecitazione al centrodestra a non procedere a colpi di maggioranza su temi che dovrebbero riguardare tutto l’arco politico e istituzionale coinvolgendo dunque anche la minoranza. Il capogruppo dem Misto Antonio Lo Schiavo ha rimarcato il rischio che «la permanenza del consigliere supplente sia subordinata ai desiderata del presidente e quindi la sua figura avrebbe una debolezza intrinseca». Ernesto Alecci del Pd ha espresso «perplessità sulla posizione del consigliere supplente in caso di revoca del mandato» – «una maggioranza solida potrebbe prevedere che il consigliere titolare di assessorato si dimetta», ha sostenuto provocatoriamente il dem – e inoltre ha rilanciato sull’introduzione del vincolo di mandato. A concludere la discussione la presidente della prima Commissione, Luciana De Francesco, di FdI, che ha ricordato che «era già stata avviata la discussione finalizzata a un riforma che dovrebbe appartenere a tutti» e ha annunciato che solleciterà «l’avvio di un gruppo di lavoro» finalizzato ad una riforma complessiva dell’architettura costituita da legge elettorale e Statuto, un tavolo nel quale potrebbero essere portate anche alcune proposte sempre del centrosinistra in tema di voto disgiunto e di abbassamento della soglia di sbarramento dal 4% al 3%.  (a. c.)

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