ROMA «È una priorità assoluta combattere chi sfrutta il legittimo desiderio delle persone di trovare condizioni di vita più favorevoli per ingrassare i propri profitti». Lo ha dichiarato la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (al centro delle polemiche dopo la bocciatura da parte dei giudici dei centri di permanenza e rimpatrio da poco inaugurati dal governo in Albania) commentando l’operazione in Calabria contro l’immigrazione clandestina che ha portato a 13 arresti tra Crotone e Vibo Valentia. «Il Governo è determinato a smantellare queste reti criminali e a debellare il traffico illegale di esseri umani, che alimenta gli interessi degli schiavisti del Terzo Millennio – aggiunge la premier –. Il nostro impegno va avanti. Continueremo a lavorare senza sosta per difendere i nostri confini e per ristabilire un principio fondamentale: in Italia si entra solo legalmente, seguendo le norme e le procedure previste. Ringrazio la Guardia di Finanza di Crotone, lo Scico e la Dda di Catanzaro per la brillante operazione che ha portato allo smantellamento di un’organizzazione criminale internazionale dedita al traffico di esseri umani e al riciclaggio di denaro».
«Migranti definiti come piccioni o pecore, e così trattati dai trafficanti. È ciò che avviene dietro al traffico di esseri umani, come svelato dall’importante operazione “Levante” condotta dalla Guardia di Finanza di Crotone, in stretta collaborazione con lo Scico e sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro guidata dal procuratore Vincenzo Capomolla». E’ quanto afferma il sottosegretario all’Interno Wanda Ferro (Fratelli d’Italia) in merito all’operazione Levante di questa mattina sul traffico di migranti.
«L’individuazione e l’arresto di 13 membri di una pericolosa organizzazione transnazionale dedita all’ingresso illegale di migranti in Italia attraverso la rotta del Mediterraneo orientale, la stessa che ha portato alla strage di Cutro, e poi al trasferimento verso il Nord Europa di coloro che non avevano diritto di asilo – spiega ancora Ferro – dimostra l’importanza di contrastare questo business criminale, che frutta enormi proventi ad organizzazioni internazionali che non esitano a mettere a rischio la vita di chi paga enormi somme – circa 15 mila euro a viaggio – per arrivare in Italia. Un plauso alle Fiamme gialle – che hanno condotto indagini molto complesse attraverso un’efficace attività di coordinamento e l’impiego di mezzi sofisticati, come le intercettazioni telematiche e le indagini transfrontaliere, riuscendo a colpire non solo i componenti dell’organizzazione, ma anche le strutture economiche che ne alimentavano i profitti, come le attività di money transfer illegale e l’utilizzo del sistema Hawala – e a quella magistratura che lavora per contrastare i fenomeni criminali e non per sostituirsi al legislatore. E’ da rimarcare come l’efficacia del nostro sistema di contrasto preoccupava i trafficanti, che esprimevano il timore di essere arrestati proprio in Italia. Spero – conclude Ferro – che anche quanto emerge da questa nuova indagine serva a far comprendere che, dietro la retorica dell’accoglienza, a fare soldi è un sistema criminale spietato, che il governo Meloni sta contrastando con ogni forza, perché solo combattendo i trafficanti si può realizzare un’immigrazione sicura, dignitosa e sostenibile, garantendo una reale integrazione». (redazione@corrierecal.it)
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