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“Caso Gentile”, esposto M5S in Procura: fare luce sul riconteggio delle schede

Tiene banco la vicenda del seggio “conteso” di Cosenza alle Politiche e del ritorno del forzista alla Camera

Pubblicato il: 12/11/2024 – 19:25
“Caso Gentile”, esposto M5S in Procura: fare luce sul riconteggio delle schede

ROMA Un esposto alla Procura di Roma, per fare luce sul riconteggio delle schede che ha consentito ad Andrea Gentile, ex deputato di Forza Italia, di riconquistare il seggio in Calabria inizialmente assegnato al Movimento 5 Stelle con le elezioni politiche del 2022. A seguito della pronuncia della giunta per le elezioni di Montecitorio del luglio scorso, Gentile è in attesa di ‘riprendere’ posto alla Camera. A presentare la denuncia, a quanto apprende l’Adnkronos, è la deputata calabrese del M5S Elisa Scutellà, ovvero colei che dopo il riconteggio effettuato dalla Giunta per le elezioni dovrà rinunciare al suo scranno in favore dell’esponente azzurro. Alle scorse politiche la deputata pentastellata Anna Laura Orrico aveva ottenuto il seggio con uno scarto di 480 voti rispetto a Gentile, secondo classificato. L’esponente di Fi ha fatto ricorso alla Giunta per le elezioni della Camera, ottenendo la riapertura di tutte le schede nulle e di quelle bianche. Dopo il riconteggio Gentile ha recuperato oltre 700 voti: a dover rinunciare al seggio, però, non sarà Orrico – eletta anche nel listino proporzionale – bensì Scutellà, che aveva preso il posto di Orrico nel proporzionale. Del caso si è occupato anche il programma di Rai Tre Report, che nelle anticipazioni dell’inchiesta che sarà trasmessa nella prossima puntata denuncia anomalie nel riconteggio delle schede. Oggi in Aula alla Camera il Movimento 5 Stelle ha chiesto un’informativa urgente al ministro dell’Interno “sulle anomalie che si sarebbero verificate in Calabria, sul voto alle politiche del 2022”. “Come denunciato da Report, in un’anticipazione di un’inchiesta giornalistica, nel collegio uninominale Cosenza 2, la percentuale di schede bianche è risultata anomala, pari al 10% quando normalmente si aggira in tutta Italia al 3%. Nella stessa inchiesta emerge come i presidenti dei seggi, raggiunti dalla giornalista, hanno confermato che quelle schede in fase di scrutinio erano bianche”, ha detto in Aula la deputata Orrico.

Gli sviluppi del caso

La parlamentare calabrese ha letto il contenuto di una lettera che le sarebbe stata recapitata in forma anonima: “Egregio onorevole – si legge nella missiva – ci preme informarla che il suo competitor, Gentile, sta richiedendo presso tutti i comuni del territorio i verbali relativi alle operazioni di scrutinio. Inoltre ha predisposto una richiesta per la quale ha voluto la firma di almeno 400 elettori di diversi comuni. Nell’interesse di tutti noi e tutti vostri elettori, la preghiamo vivamente di seguire con attenzione l’evolversi della situazione e siamo disponibili a contribuire economicamente e moralmente alle spese che la costituzione in giudizio dovesse comportarle. E’ inutile dire che le modalità di ricerca di qualche errore sono, come sempre, poco trasparenti e chiare, facilmente potrebbero capovolgere un esiguo risultato di voti ma di grande liberazione morale. Con affetto, vostri elettori”. Dopo l’intervento di Orrico i deputati del Movimento hanno esposto dei cartelli con la scritta ‘onestà’. L’intervento della pentastellata calabrese non arriva a caso. Al termine della seduta dell’Aula, infatti, è stata convocata la Giunta per le elezioni per decidere proprio del futuro del seggio calabrese, con una possibilità piuttosto concreta che Scutellà debba lasciare davvero il suo scranno a Montecitorio. A questo proposito, fonti parlamentari fanno notare la differenza di trattamento tra la deputata del Movimento 5 Stelle ed Aboubakar Soumahoro. La Corte d’appello di Bologna ha segnalato delle irregolarità nella rendicontazione di 12mila euro di fondi ricevuti in campagna elettorale e ha chiesto alla Giunta di far decadere il deputato, eletto tra le fila di Avs, ma passato nel gruppo Misto dopo il caso di cronaca che ha visto coinvolte la moglie e la suocera. “Il presidente della Giunta Fornaro, del Pd, decise di non mettere ai voti la questione Soumahoro. La decisione fu presa da Fornaro in Ufficio di presidenza” denunciano fonti pentastellate. (Adnkronos)

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