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Morte di Ilaria Mirabelli, il Collettivo “Unite per Ilaria”: «Vogliamo sapere come è morta»

L’appello delle attiviste: «A tre mesi dal tragico evento ancora nessuna comunicazione da parte della Procura di Cosenza»

Pubblicato il: 25/11/2024 – 11:17
Morte di Ilaria Mirabelli, il Collettivo “Unite per Ilaria”: «Vogliamo sapere come è morta»

COSENZA Il 25 novembre 2024 segna la 25esima giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, una data di fondamentale importanza per ricordare le vittime e sensibilizzare la società su un tema sempre attuale. Quest’anno, tuttavia, il pensiero del Collettivo “Unite per Ilaria” si rivolge a Ilaria Mirabelli, la giovane donna deceduta il 25 agosto scorso in Sila in circostanze ancora da chiarire. La 38enne cosentina, viaggiava a bordo di una Volkswagen Up insieme al suo compagno Mario Molinari di 44 anni, indagato dalla procura di Cosenza con l’accusa di omicisio stradale. Il corpo senza vita di Ilaria Mirabelli è stato rinvenuto a 22,5 metri di distanza dall’auto finita in un terreno dopo l’incidente. Un dolore profondo quello della famiglia della donna e dell’intera comunità cosentina che non trova ancora risposta. A tre mesi dalla morte di Ilaria Mirabelli, il Collettivo chiede chiarezza su quanto accaduto, denunciando l’assenza di comunicazioni ufficiali da parte della Procura della Repubblica di Cosenza. Nonostante la complessità del caso, i cittadini e le persone vicine alla vittima – evidenzia “Unite per Ilaria” non sono stati messi a conoscenza di dettagli essenziali: chi fosse alla guida dell’auto, la dinamica dell’incidente e l’affidabilità dei testimoni. «In questi tre lunghissimi mesi – scrive il Collettivo in un comunicato – nulla è trapelato riguardo agli interrogativi più semplici della vicenda».
Secondo quanto denunciato, la Procura, pur seguendo le disposizioni della Legge Cartabia, non ha fornito alcuna dichiarazione ufficiale. Le uniche notizie sono giunte tramite ricostruzioni giornalistiche, lasciando la città nel buio. «Siamo stanchi di aspettare senza risposta», affermano le attiviste, «la città di Cosenza non merita questo silenzio. Non sappiamo più chi sta lavorando su questa vicenda o a che punto siano le indagini».
Il Collettivo “Unite per Ilaria” nasce proprio con l’intento di mantenere viva l’attenzione su questo caso, affinché la giustizia non venga sommersa dall’indifferenza. Le attiviste, che si definiscono «donne, amiche, compagne e sorelle di Ilaria» come di tutte le donne vittime di violenza, ricordano anche altre storie di giustizia mai arrivata a compimento, come quelle di Denis Bergamini e Roberta Lanzino, tragedie che hanno segnato la storia di Cosenza.
Con determinazione, le attiviste chiedono che le due Sostitute Procuratrici Donatella Donato e Mariangela Farro rivelino la verità sulla morte di Ilaria. «Vogliamo sapere come è morta Ilaria, vogliamo che emerga la verità in tempi ragionevoli, senza lasciare spazio a dubbi o ombre», affermano nel comunicato. Una richiesta che si fa sempre più urgente, poiché l’indignazione iniziale rischia di trasformarsi in un «rumore di sottofondo» se il caso dovesse cadere nell’oblio.
La mobilitazione del Collettivo non si ferma alla semplice richiesta di giustizia per Ilaria. Le attiviste vogliono garantire che Cosenza non diventi un luogo dove il potere politico e amministrativo soffoca la verità. «Siamo qui per garantire che la giustizia, nei suoi tempi e modi, possa fare il suo corso senza compromessi. Nessuno può pensare che Cosenza si arrenda alla prepotenza del potere», dichiarano con fermezza.
Il Collettivo “Unite per Ilaria” ribadisce che non smetterà di chiedere verità e giustizia fino a quando non verranno rivelate le circostanze della morte di Ilaria. Un appello che va oltre il caso specifico, un invito a tutte le donne di Cosenza e non solo, a non lasciarsi intimidire, a rimanere unite e vigili nella difesa dei propri diritti. (f.v.)

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