Proposte escluse e iter al palo: a Catanzaro (invece) il cartellone di Natale è ancora un enigma

CATANZARO Reggio Calabria con il grande e rutilante “circo” della Rai, Achille Lauro (e passaggi promozionali su Sky) per Cosenza, J-Ax e Rocco Hunt a Corigliano Rossano. Grandi nomi e grandi numeri per le feste di Natale in Calabria, con particolare riferimento alla notte dell’ultimo dell’anno. Ma c’è (ancora) una eccezione, e riguarda Catanzaro, il capoluogo di regione, che ad oggi non ha ancora un cartellone di manifestazioni per il periodo natalizio pur avendo comunque i fondi a disposizione e il brand, fortunato, degli ultimi anni, “A farla amare comincia tu…”, ispirata dall’artista Antonio Pascuzzo, eccellenza catanzarese che ha griffato con competenza e inventiva gli ultimi Natali in città. Stavolta invece la “macchina” organizzativa a Catanzaro sembra ancora al palo, dopo che nei giorni scorsi la Commissione chiamata a valutare le offerte per la gara indetta dal Comune il 12 novembre scorso – per l’affidamento dei servizi di realizzazione, organizzazione, direzione artistica e contrattualizzazione degli artisti per l’evento natalizio “A farla amare comincia tu” – ha ritenuto di non accogliere le due proposte pervenute per inidoneità tecnica e formale (tra queste ci sarebbe anche quella dello stesso Pascuzzo). Il tutto sarebbe stato messo nero su bianco in una determina del Settore Cultura del Comune di Catanzaro. E così, al momento, nonostante un finanziamento triennale assicurato dalla Regione (100mila euro, alla quale va aggiunta la quota del Comune) e il titolo della rassegna, “A farla amare”, a Catanzaro non si sa che Natale sarà, con annessa preoccupazione anche degli operatori commerciali del centro storico, per i quali la rassegna natalizia era comunque una boccata di ossigeno. A Palazzo De Nobili comunque – si fa intendere da fonti dell’amministrazione  – sono al lavoro per evitare un flop clamoroso (e grave), e per evitare che Catanzaro diventi la “Cenerentola” della Calabria e (per l’ennesima volta) perda il confronto con le città “cugine”. (c. a.)

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