REGGIO CALABRIA Completano l’iter nelle Commissioni le due “autoriforme” della maggioranza di centrodestra alla Regione: l’introduzione della figura del consigliere regionale “supplente” e l’introduzione di un limite al numero di assessori esterni (il 30%, massimo 2 in una Giunta a 8). Dopo essere state approvate nelle Commissioni di merito (la prima Affari istituzionali e la quinta Riforme) le due proposte di legge – la prima è legge regionale ordinaria, la seconda una modifica dello Statuto – hanno ricevuto oggi il disco verde anche dalla seconda Commissione Bilancio del Consiglio regionale, che le ha approvate a maggioranza. Presenti – secondo quanto riporta il resoconto di seduta della “Seconda” – anche i dirigenti della Regione chiamati a dare il parere finanziario: la dirigente generale del Dipartimento Organizzazione Marina Petrolo ha affermato che «per il bilancio della Giunta, permanendo il numero di sette assessori, esiste l’invarianza della spesa», a sua volta Stefania Buonaiuto, del Dipartimento Economia e Finanze, ha sostenuto che è «impossibile formulare un parere positivo per quanto riguarda l’introduzione della norma sul consigliere supplente, che – ha rilevato Bonaiuto secondo quanto riporta il resoconto – comporta maggiori oneri», mentre infine per la dirigente Simona Calabrò, settore Risorse Umane del Consiglio regionale, «relativamente alle indennità dei consiglieri e degli assessori non ci sarebbe un risparmio di spesa, ma neanche un aggravio». Divergenze dunque nelle tesi dei dirigenti: resta allora un dubbio sulla “invarianza finanziaria” e sull’impatto veramente “zero” sulle casse della Regione con riferimento soprattutto alla figura del “supplente”.
Dubbio sottolineato dai banchi dell’opposizione dal consigliere regionale del Pd Raffaele Mammoliti, che ha criticato i provvedimenti sostenendo che l’introduzione del “supplente” «comporterebbe un aumento di spesa e poi non si comprende perché si debba porre un limite alla scelta degli assessori da parte del presidente della Giunta», e aggiungendo che «le due riforme «non sono una priorità per la Calabria». A replicare, il presidente della seconda Commissione, Antonio Montuoro (Fratelli d’Italia), secondo cui «è necessario partire dall’assunto che la previsione per 38 figure istituzionali rimarrà invariata e pertanto non si prefigura un aggravio di spesa», e il capogruppo di Forza Azzurri, Giacomo Crinò, sulla stessa lunghezza d’onda di Montuoro. Alla fine del dibattito è arrivata l’approvazione delle due proposte di legge conil solo voto della stessa maggioranza di centrodestra: ora si tratta di capire quando le due “autoriforme” approderanno in Consiglio per il bia libera definitivo. La seconda Commissione ha poi approvato anche il Documento di Economia e Finanza della Regione (Defr), anche qui con il voto contrario di Mammoliti che ha parlato di «provvedimento arrivato in aula senza alcuna concertazione, privo di una visione per il futuro e senza alcuna risposta ai problemi della Calabria». Mammoliti ha preannunciato che «nei prossimi giorni, come gruppo del Pd, promuoveremo un’apposita conferenza stampa per illustrare le idee e le proposte alternative per far riprendere una Calabria fiaccata, in ginocchio e demotivata e con il reddito reale delle famiglie calabresi diminuito del 3,1% che ci rende l’ultima delle regioni italiane per crescita». (a. cant.)
Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato
x
x