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Donna rientrata dal Congo con la febbre, il ds dell’Asp di Cosenza: «Tutto sotto controllo»

Martino Rizzo: «Non c’è più la trasmissione, anche perché il periodo di incubazione è di nove giorni»

Pubblicato il: 11/12/2024 – 13:32
Donna rientrata dal Congo con la febbre, il ds dell’Asp di Cosenza: «Tutto sotto controllo»

COSENZA «La situazione è sotto controllo. La giovane tornata in Italia ha avuto il buon senso di ricorrere alle cure ospedaliere, visto che aveva avuto i primi sintomi già in Congo, con una sospetta una malaria diagnosticata lì. È rientrata in Italia, e anche forse apprendendo da notizie di giornali della possibile diffusione di questo nuovo virus, si è rivolta giustamente all’ospedale, ed è stata ricoverata un giorno dopo i primi accertamenti. La sintomatologia è scomparsa per cui è stata dimessa, sta bene, non ha alcun problema». A dirlo è Martino Rizzo, direttore sanitario dell’Asp di Cosenza in merito alla notizia riguardante la donna rientrata a Cosenza dal Congo che ha accusato dolori e febbre alta. 
«Ovviamente – ha aggiunto Rizzo – gli accertamenti di verifica sono stati spediti all’Istituto Superiore di Sanità e aspettiamo la conferma di questa sospetta diagnosi. Non c’è più il rischio contagio perché il ricovero è stato a fine mese di novembre e questa patologia si trasmette essenzialmente attraverso le secrezioni, attraverso il morso di qualche animaletto fastidioso, di zecca in particolare e quindi la trasmissione non è interumana se non attraverso contatti stretti o effetti letterecci e cose così». Rizzo ha affermato che «non c’è più la trasmissione, anche perché il periodo di incubazione è di nove giorni e a questo punto avrebbero dovuto esserci altri casi che non ci sono stati». Ma sei i risultati fossero positivi che cosa succederà? «Non succede assolutamente niente – ha spiegato Rizzo – perché il caso resta isolato. Si tratta di casi di importazione per cui quando si va in alcuni Paesi bisogna andare preparati attraverso misure di prevenzione, in particolare facendo alcune vaccinazioni consigliate e bisogna tornare sempre col dubbio che qualche virus che lì è abbastanza diffuso possa colpirci. Bisogna stare attenti nei primi sette giorni dal rientro da questi paesi».

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