REGGIO CALABRIA È la mattina del 9 maggio del 2021 quando gli uomini della Guardia di Finanza appartenenti al I Nucleo Operativo Metropolitano di Palermo riescono ad individuare e a sequestrare quasi 60 kg di droga. L’operazione coinvolge due soggetti mentre la droga – hashish nello specifico – era nascosta addirittura all’interno della cabina di un trattore stradale. I finanzieri, quindi, decidono di vederci chiaro e lo fanno acquisendo i tabulati telefonici dei due uomini considerati dei “corrieri”. Emergerà una rete di utenze olandesi “criptate”, connesse al server “fast.m2m, sfruttando dunque il traffico che in gergo viene definito “machine to machine”, e quindi considerato altamente sicuro. Una volta rintracciato l’IMEI, i finanzieri sarebbero riusciti a risalire anche all’identità di Fabio Santangelo. Non un nome qualunque, ma già condannato per reati legati proprio al traffico di stupefacenti.
L’avvio delle intercettazioni telefoniche e l’utilizzo delle immagini di videosorveglianza hanno fatto il resto. Gli inquirenti, infatti, sono convinti di aver scoperto un’associazione a delinquere dedita al trasporto e il successivo commercio di cocaina con sede a Palermo e attiva per lo più nella Sicilia Occidentale e, soprattutto, con stabili collegamenti con soggetti calabresi. A capo del gruppo ci sarebbe Fabio Santangelo (cl. ’78) di Palermo. A casa sua le forze dell’ordine hanno trovato un quadro che raffigura Al Pacino nel celebre film “Scarface”. Trovati, inoltre, un leone d’oro e d’argento e anziché la poltrona dietro la scrivania un trono d’oro e porpora. In casa anche pistole d’oro e oggetti molto appariscenti. Alla parete anche il quadro dell’ultima cena di Leonardo da Vinci. Il suo nome in codice, quello utilizzato sui criptofonini SkyEcc era “El Chapo”.
Altro episodio chiave nella ricostruzione dell’indagine, anche il ritrovamento e il sequestro di un trolley con all’interno 589.065 euro nella disponibilità di Pasqualino Minutolo, reggino classe ’69, fermato, l’8 novembre del 2023, agli imbarcaderi a Messina. Denaro che, secondo l’inchiesta, gli sarebbe stato corrisposto proprio da Santangelo per il pagamento di una partita di cocaina: 59 mazzette, avvolte in cellophane trasparente sottovuoto e nastro da imballaggio marrone, ciascuna composta da 10mila euro. Sarà un pentito a confermare agli inquirenti di aver appreso, proprio da Santangelo, che quella somma di denaro effettivamente era legata al pagamento di un carico di droga arrivato a Palermo dalla Calabria. (g.curcio@corrierecal.it)
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