Martedì, 08 Aprile

Ultimo aggiornamento alle 2:00
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

il caso

A Cosenza «per ristrutturare un bar». Le “giustificazioni” dell’ex sindaco Alemanno che non hanno convinto i giudici

Il leader di “Indipendenza!” avrebbe passato la notte in Calabria tra il 6 e 7 aprile 2024 presentando, però, una motivazione «poco credibile»

Pubblicato il: 02/01/2025 – 16:19
di Giorgio Curcio
A Cosenza «per ristrutturare un bar». Le “giustificazioni” dell’ex sindaco Alemanno che non hanno convinto i giudici

COSENZA L’ex sindaco di Roma Gianni Alemanno, che doveva svolgere attività presso la struttura “Solidarietà e Speranza” che si occupa di famiglie in difficoltà e di vittime di violenze, è accusato di una ”gravissima e reiterata violazione delle prescrizioni imposte”. Per queste ragioni, lo scorso 31 dicembre, è stato portato in carcere a “Rebibbia”. In particolare, Alemanno, leader del movimento di estrema destra “Indipendenza!” da lui fondato nel 2023, avrebbe presentato falsa documentazione per giustificare impegni lavorativi ed evitare i servizi sociali, oltre ad aver incontrato in tre occasioni tra marzo e settembre scorsi un pregiudicato, l’ex avvocato Paolo Colosimo, condannato in via definitiva nel 2018 a 4 anni e sei mesi. Gli accertamenti condotti dal Nucleo speciale di Polizia Valutaria della Guardia di Finanza, svolti nel corso di una nuova indagine per reati fiscali, avrebbero dunque fatto emergere una serie di episodi legati agli spostamenti dell’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, per 26 volte, quasi sempre fuori dalla Regione Lazio, nel corso del 2024 per “impegni vari”. E tra gli incontri previsti ci sarebbe anche Cosenza.  

La “giustificazione” per scendere in Calabria 

Una serie di conversazioni intercettate dimostrerebbe come l’ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, sia riuscito a reperire falsi inviti per recarsi in Calabria. E di mezzo ci sarebbe un avvocato.
I primi contatti risalgono al 22 marzo del 2024, quando cioè una donna telefona Alemanno per avvisarlo del fatto che l’avvocato era riuscito a reperire soltanto un invito di un “bar caffetteria”. La donna, poi, prosegue sollevando perplessità in merito a questa soluzione mentre nella parte finale della conversazione l’ex sindaco fa presente che provvederà lui stesso a contattare l’avvocato. Come effettivamente è avvenuto qualche minuto dopo. Con tono seccato, infatti, Alemanno spiega all’avvocato che l’invito a Cosenza per la ristrutturazione di una caffetteria era poco credibile, aggiungendo sempre al telefono che serviva una motivazione diversa, più plausibile. Nonostante l’avvocato sia poi riuscito a giustificare la trasferta cosentina, l’ottenimento del permesso era però compromesso perché fornito fuori tempo massimo.

Le «consulenze simulate»

Gli inquirenti, attraverso i riferimenti di cella e di positioning restituiti dal sistema intercettivo, avrebbero dimostrato come effettivamente l’ex sindaco della Capitale abbia trascorso a Cosenza la notte tra sabato 6 aprile e domenica 7 aprile 2024. Circostanza confermata anche da notizie da “fonti aperte” circa un evento commemorativo al quale, effettivamente, Alemanno avrebbe avrebbe partecipato. Secondo l’Ufficio di Sorveglianza di Roma è indubbio, da una attenta disamina degli atti, che «sia sempre Alemanno a procurarsi inviti per simulate consulenze professionali» per giustificare impegni di altra natura o per motivi personali, avvalendosi in molti casi della collaborazione di appartenenti al suo partito politico, attraverso documenti e lettere di incarico anche di una società di Rende, esercente l’attività di “commercio all’ingrosso di altri materiali da costruzione”, rivolte proprio all’ex sindaco nella sua qualità di consulente della società che, nel corso del 2024, avrebbe emesso solo quattro fatture da settembre a novembre.

«Condizioni venute meno»

Per i giudici, dunque, sono venute meno le condizioni minime per la prosecuzione della misura alternativa perché «Alemanno ha dimostrato totale spregio dell’importanza della possibilità offertagli» mentre «la gravissima e reiterata violazione delle prescrizioni imposte non può trovare giustificazione di sorta (…) dimostrando la totale assenza di consapevolezza dell’importanza del detenuto rispetto al beneficio al quale era stato ammesso» e «in molteplici occasioni l’affidato ha dimostrato la totale assenza di adesione al processo rieducativo e alla finalità di risocializzazione cui tende l’esecuzione della condanna». Evidente «l’inaffidabilità di Alemanno, che ha reiteratamente serbato una condotta in assoluto spregio delle prescrizioni e dei doveri impostigli dalla condizione di affidato in prova ai servizi sociali». (g.curcio@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

L'offerta informativa del Corriere della Calabria rimarrà gratuita

Senza le barriere digitali che impediscono la fruizione libera di notizie, inchieste e approfondimenti. Se approvi il giornalismo senza padroni, abituato a dire la verità, la tua donazione è un aiuto concreto per sostenere le nostre battaglie e quelle dei calabresi.

La tua è una donazione che farà notizia. Grazie

Il campo è obbligatiorio!
Il campo è obbligatiorio!

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012--2025. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x