Ultimo aggiornamento alle 22:43
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

il personaggio

Beatrice Venezi, la “bacchetta nera” contro gli intellettuali che snobbano la Calabria

La direttrice d’orchestra amica della Premier sempre più lanciata nel panorama musicale internazionale

Pubblicato il: 03/01/2025 – 18:27
di Lucia Serino
Beatrice Venezi, la “bacchetta nera” contro gli intellettuali che snobbano la Calabria

I puristi della musica la evitano, i critici maître à penser – da Aldo Grasso ad Antonio Dipollina – la stroncano e anche il pubblico di Capodanno (Raitre) per la serata evento “Viva Puccini” diretta dal maestro Beatrice Venezi dall’Auditorium di Napoli, non è stato generosissimo. Molte critiche anche per la decisione di collocare nell’anteprima l’imitazione di Corrado Augias. Rappresentato come spaesato e confuso, alle prese con i dubbi sulla rete di messa in onda. La direttrice d’orchestra – meglio, il direttore come preferisce essere chiamata –  ha la colpa di essere amica della premier Giorgia Meloni e di avere discendenze paterne di ultra destra, di Forza Nuova. Dicono che si agiti troppo, quando conduce, per far svolazzare i lunghi capelli biondi (anche se spesso se li lega) e che mostri le faccette esattamente come la nostra presidente del Consiglio. La difendono i giornali di destra “Insulti di bassa lega, del tenore di: «Pubblicità per lo shampoo», «arte totalmente assente», fino a «giovane bellicapelli lucchese» affacciata dal «balcone di piazza Venezi».
Insomma, la povera Beatrice trasformata in una sorta di punching ball vivente, alla mercé di volgari e virulente dissertazioni accusatorie social…” (Il Secolo d’Italia). Ma più che la contaminazione dei generi musicali (la fece Pavarotti, la fa Bocelli) sono le sue dissertazioni sugli “Intellettuali disorganici”, quelli che non piacciono alla gente che piace, a inorridire i salottieri della cultura.
Ne ha dato una prova proprio in Calabria quando la bionda testimonial di Bioscalin è venuta a presentare il suo libro “Puccini contro tutti”, a Vibo Valentia e Taurianova. Ha “spammato” su tutti i suoi profili social, a corredo di belle foto scattate nell’Hotel 501 di Vibo e nella Chiesa degli artisti di Taurianova, un messaggio che è sfuggito e che merita di essere considerato, possibilmente senza offuscamenti ideologici che ogni esibizione della bacchetta nera porta con sé. «Ciò che più mi ha colpito è la gratitudine della gente” – commentò Beatrice Venezi, e qui siamo a uno dei tratti distintivi dei calabresi che non ci sorprende. Poi aggiunge: «Perché mi hanno raccontato storie incredibili, di tanti scrittori e intellettuali che snobbano questa terra, per pregiudizio o semplicemente perché è più facile – oltre che più chic – presenziare agli eventi dei soliti salotti autoreferenziali. Non so di cosa si sentano portatori questi signori, ma sono sicura che abbiano travisato totalmente il senso profondo della cultura e della sua funzione sociale e civica». Dunque, scrittori e intellettuali che snobbano questa terra, e di questo scriviamo da tempo, esattamente come la critica snobba l’avvenente 32enne musicista nata a Lucca, la città di Giacomo Puccini, da mesi al centro di casi, dalla nomina a Taormina Arte alla rivolta degli orchestrali del Massimo di Palermo, poi sanzionati, dalle sue uscite su “Dio padre e famiglia” alla consulenza datale dall’ex ministro della Cultura Sangiuliano finita nella BocciaStory. La incenerisce la collega ucraina Oksana Linyv, direttrice musicale dell’Orchestra del Teatro Comunale di Bologna, prima donna alla testa di una Fondazione lirica italiana, che sul Corriere della Sera aveva commentato «così si rischia di riportare indietro di oltre 50 anni le conquiste delle donne. Per secoli alcune professioni erano destinate agli uomini, perciò sono d’accordo che mi si chiami direttrice altrimenti sarei un’eccezione nel mondo patriarcale. Oggi siamo poche, ma presto saremo di più».  
Lei tira dritto, disinvolta e abile nella comunicazione, cercata dagli sponsor (a Ravello, ad esempio, venne a promuovere una casa automobilistica di lusso ma fu tenuta fuori dall’intoccabile festival wagneriano), simbolo dell’Italia in trasferta quando si muove la Premier: il recente viaggio in Argentina di Giorgia Meloni si è concluso con una serata musicale al teatro Coliseo di Buenos Aires e sul palco è salita proprio lei, Beatrice Venezi, nel frattempo nominata direttore principale ospite (che è un riconoscimenti notevole per un direttore d’orchestra) proprio di quel teatro d’opera che è il principale di notorietà internazionale dell’America del Sud. Parlatene male, ma intanto lei sale sul podio sempre di più. È il suo tempo, non ditelo al “povero” Muti. (redazione@corrierecal.it)

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato  

Argomenti
Categorie collegate

Corriere della Calabria - Notizie calabresi
Corriere delle Calabria è una testata giornalistica di News&Com S.r.l ©2012-. Tutti i diritti riservati.
P.IVA. 03199620794, Via del mare 6/G, S.Eufemia, Lamezia Terme (CZ)
Iscrizione tribunale di Lamezia Terme 5/2011 - Direttore responsabile Paola Militano | Privacy
Effettua una ricerca sul Corriere delle Calabria
Design: cfweb

x

x