CATANZARO Se tutto filasse liscio – come è auspicabile – alla fine si potrebbero risparmiare milioni di euro all’anno e magari utilizzarli per affrontare emergenze o esigenze di carattere sociale. Il tema del taglio dei costi e di quelli che vengono comunemente definiti “privilegi” della politica (della “casta”, nell’accezione negativa) torna prepotentemente sotto i riflettori. Un tema che il Corriere della Calabria ha rilanciato nei giorni scorsi e che ora diventa di stringente attualità alla luce di alcuni interventi che arrivano dai banchi dell’aula. Riaffiorano infatti alcune proposte di legge che si propongono di ridurre e alleggerire le spese per le indennità – gli stipendi – dei consiglieri regionali e le spese per i gruppi a Palazzo Campanella, proposte di legge anche datate nel tempo e sostanzialmente dimenticate, nell’attesa di essere esaminate nelle Commissioni del Consiglio regionale. Nel mentre, peraltro, la maggioranza di centrodestra sta pensando di introdurre la figura del consigliere “supplente” con una proposta di legge che sta andando avanti a spron battuto…
In ordine di tempo, ecco la proposta di legge regionale presentata, quasi due anni e mezzo fa, da Raffaele Mammoliti, del Pd: la proposta prevede «un taglio lineare del 50% alle spese di esercizio del mandato di presidenti, vicepresidenti, assessori e consiglieri regionali che passerebbero da 6.000 euro a 3.000,00 euro. Questo comporterebbe – si legge nella relazione al testo di Mammoliti – un risparmio per il bilancio regionale superiore al milione di euro. Si propone, inoltre, all’articolo 2, che i risparmi ottenuti vengano destinati all’implementazione del fondo per la concessione di borse di studio agli iscritti negli atenei calabresi». La proposta di legge è stata “ripescata” e inserita all’ordine del giorno della prossima seduta della prima Commissione (che doveva riunirsi domani ma la seduta è stata sconvocata). Un passaggio che ha trovato Mammoliti molto tiepido, se è vero che il dem oggi ha affermato: «Un ulteriore modo per fare melina. Dopo tutto il tempo trascorso è doveroso che il testo di legge arrivi direttamente in Aula, secondo regolamento. Ho chiesto al capogruppo del Pd di sostenere la mia richiesta di inserimento all’odg del prossimo Consiglio nella riunione della capogruppo di domani. Anche perché – ricorda Mammoliti – con l’approvazione della normativa si determinerebbe non solo una diminuzione dei costi della politica, ma con i maggiori risparmi sarebbero finanziate borse di studio per studenti universitari. La maggioranza che governa la Calabria da cinque anni, invece, intende introdurre il consigliere supplente che, inevitabilmente, aumenterà i costi della politica e, di certo, non costituisce una priorità per i calabresi, considerando la situazione complessiva di estrema difficoltà che la Regione sta vivendo. Il centrodestra calabrese sta manifestando un atteggiamento ruvido e irrispettoso delle regole che non si era mai registrato in oltre cinquant’anni di regionalismo. Informerò adeguatamente i cittadini con iniziative territoriali per smascherare i racconti idilliaci che ormai con maggiore difficoltà provano a veicolare».
Ma “parcheggiata” in qualche cassetto del Consiglio regionale da tempo c’è anche una proposta di legge del consigliere regionale Francesco Afflitto, eletto con il M5S e oggi nel gruppo Misto. L’ha depositata ad aprile ma ancora non risulta calendarizzata da nessuna parte. Lo stesso Afflitto nelle ultime ore l’ha rilanciata con l’obiettivo di «portare all’attenzione del Consiglio regionale e di tutti i calabresi» la sua proposta di legge, il cui titolo è “Misure di Efficientamento e Riduzione delle spese dei gruppi consiliari del Consiglio regionale”. Il testo, nel dettaglio, prevede una riduzione del contributo per ogni consigliere iscritto da 5mila a 3mila euro e sottrae a ciascuno gruppo consiliare il contributo di euro 0.05 per abitante, attuando un risparmio di spesa annuo di euro 162mila, inoltre riduce il budget a disposizione di ciascun gruppo consiliare per la spesa del personale, che passa da un tetto di euro 45.355 l’anno per consigliere ad un tetto massimo di euro 29.100, attuando un risparmio di spesa di euro 16.255 l’anno per consigliere. Complessivamente, il risparmio di spesa previsto sarebbe, per tutta la durata della legislatura, di circa 3,3 milioni, che confluirebbero in un fondo speciale iscritto nel bilancio del Consiglio regionale, destinato a favorire politiche sociali e a fronteggiare emergenze ambientali. Insomma, di “carne al fuoco” in Consiglio regionale c’è, e l’ultima fase della legislatura regionale è sicuramente quella ideale per una profonda riflessione sui “costi della politica”, anche per dare un segnale di vera discontinuità ai calabresi: Palazzo Campanella, a partire dalla maggioranza di centrodestra, riuscirà a raccogliere questa sfida? Al momento si registra un clima non particolarmente entusiasta all’idea di affrontare questo tema, ma magari per una volta la politica calabrese riuscirà a smentire certe narrazioni dure a morire. (a. cant.)
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