ROMA «Siamo estremamente soddisfatto per questo risultato importante. La Giunta dell’elezione ha condotto un lavoro lungo, laborioso, complesso e ha accolto in pieno le nostre tesi difensive, dimostrando una piena fondatezza del ricorso e ripristinando la volontà degli elettori e dei cittadini calabresi». Non potrebbe essere più contento Andrea Gentile (Forza Italia) commentando l’esito della Giunta delle elezioni della Camera. E mentre bisognerà aspettare la proposta all’aula per la proclamazione a deputato del forzista, Gentile ha risposto ai “quesiti” degli ultimi giorni: «Lasciatemelo dire, ho letto nei giorni scorsi, oggi è venerdì 17 ma “Gentile è scaramantico, non è scaramantico”, io rispondo che Gentile è un cristiano, sono un cattolico cristiano. Per me ogni giorno è un buongiorno e questo è veramente un giorno che credo restituisce libertà, giustizia e democrazia al nostro paese».
Di umore diametralmente opposto quello del Movimento 5 Stelle, a cominciare dalla deputata, Anna Laura Orrico che, alla stampa ha parlato «dell’ennesima brutta pagina di questa maggioranza di centrodestra» e di «una maggioranza che ha deciso di riappropriarsi di un seggio che i calabresi invece avevano deciso di consegnare al Movimento 5 Stelle». Secondo la pentastellata, infatti, «con un colpo di mano e con la forza dei numeri, quella che io definisco la tirannia della maggioranza, il centrodestra restituisce una vittoria che avviene a partita chiusa ad Andrea Gentile, rampollo di una famiglia che da sempre governa la nostra regione, salvo non capire in che modo abbiano governato perché è sotto gli occhi di tutti che dopo 40 anni di presenza di questa famiglia nella politica e nell’amministrazione della nostra regione nulla è cambiato per i calabresi. Anzi una cosa è cambiata: è peggiorata la possibilità per i calabresi di esercitare liberamente il proprio voto e di vederlo salvaguardato».
Altro duro commento è quello di Elisa Scutellà, sempre del Movimento 5 Stelle. «Oggi – ha detto – per l’ennesima volta, la maggioranza, con la forza dei numeri, ha sacrificato quello che è il principio di democrazia. Un seggio conquistato in Calabria, in una terra difficile, un seggio conquistato dal Movimento 5 Stelle, viene sottratto da Forza Italia». Per Scutellà «questo seggio è espressione di un voto libero ed è stato sottratto cambiando i criteri con cui siamo andati a votare, in maniera retroattiva, cioè dopo che è finita la partita cambiano le regole del gioco. Questa è l’umiliazione della democrazia e del diritto del voto che hanno i cittadini e nello specifico i cittadini calabresi». In conclusione, Scutellà ha ricordato: «Noi abbiamo chiesto il riconteggio dei voti validi che è un precedente che è stato sempre portato avanti alla Camera dei deputati. Questa è la prima volta che viene negato l’ampliamento dell’istruttoria, quindi l’apertura delle schede valide».
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