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I paradossi di Catanzaro: quando il centrodestra è il migliore (e inaspettato) alleato di Fiorita…

Forza Italia prova ad aggregare la coalizione per dare la “spallata” al sindaco ma da FdI, Lega e “mondo di mezzo” non arrivano segnali decisi

Pubblicato il: 20/01/2025 – 7:11
I paradossi di Catanzaro: quando il centrodestra è il migliore (e inaspettato) alleato di Fiorita…

CATANZARO A tirare fuori dai guai il sindaco di Catanzaro Nicola Fiorita, aiutandolo a “scavallare” anche il nuovo pericoloso bivio politico al Comune, porrebbe essere – paradossalmente – il centrodestra. L’uscita di Azione dalla maggioranza con il ritiro del sostegno esterno al leader del centrosinistra dato a settembre ha sicuramente indebolito il quadro politico nel quale in queste ore complicate e delicate si muovono Fiorita e la sua coalizione, costantemente condizionati dal vulnus originale (e irrisolvibile) dell’”anatra zoppa”, solo che dalle parti dell’opposizione non sembra che stiano meglio. La situazione al momento conferma il dato di fondo per cui a decidere realmente le sorti di questa consiliatura targata Fiorita sia il “mondo di mezzo” fatto di quei consiglieri eletti in schieramenti diversi da quello di Fiorita ma ora trasversalmente legati a Fiorita, tenuti insieme più che altro dal collante della paura di doversene andare a casa anticipatamente con tutto quello che ne consegue anche in termini economici. Sono consiglieri comunali essenzialmente di area di centrodestra – 7 in tutto, secondo i “bene informati” – ai quali nei giorni scorsi si è rivolto esplicitamente con una nota molto secca il gruppo consiliare di Forza Italia chiedendo – in estrema sintesi – una esplicita abiura di Fiorita e “minacciando” altresì la mancata candidatura con il centrodestra alle prossime elezioni se questa abiura non ci sarà. Da quest’altra parte – com’era prevedibile – hanno fatto spallucce, in gran parte, tranne un consigliere comunale, Johnny Corsi, veterano di mille stagioni a Palazzo De Nobili, cresciuto sotto l’ombrello di Forza Italia ma oggi “autonomo” e per nulla intenzionato a farsi dettare la linea da chicchessia, men che meno da Forza Italia: con una certa arguzia, Corsi ha anche ricordato che nella stessa situazione di Fiorita nella passata consiliatura si era trovato anche il suo predecessore Sergio Abramo, che andò avanti anch’egli senza avere più una maggioranza, con Consigli comunali chiusi con sei voti a favore alle pratiche e con il “festival” delle seconde convocazioni. Non proprio un bello spettacolo, e probabilmente sarà lo stesso spettacolo che vedremo anche nelle prossime settimane, ma questo è.

Gli scenari

E infatti nelle ultime ore la stragrande maggioranza degli addetti ai lavori e degli osservatori politici di Catanzaro affermano che alla fine Fiorita riuscirà a proseguire la navigazione alla guida di Palazzo De Nobili sia pure con numeri esigui – i 9 della sua coalizione più i 7 del “mondo di mezzo” – e con una omogeneità politica quasi inesistente. Al momento, per il voto anticipato sembrano attestati in modo esplicito solo Azione e Forza Italia, anche se pure all’interno degli azzurri convivono due anime, quella radicale contro Fiorita dell’ex alleato Antonello Talerico e quella dura ma meno radicale del coordinatore provinciale Mario Polimeni. Tacciono invece sia Fratelli d’Italia di Wanda Ferro sia la Lega di Filippo Mancuso: il loro silenzio sulla nota di Forza Italia di cui sopra è abbastanza eloquente, e comunque ha lasciato Fi con il classico cerino in mano. Un “prendere tempo” e uno “stare alla finestra” che in realtà si giustifica per il fatto che comunque il centrodestra per quanto sulla carta straripante a Catanzaro in realtà non sembra pronto per andare già al voto perché disunito, avendo bisogno di altro tempo per amalgamare i propri nuovi assetti. E fin quando questo non avverrà e (secondo i bene informati non avverrà prima del 2026, quando si incomincerà a ragionare anche di Regionali) secondo gran parte degli analisti Fiorita potrà continuare a governare il Comune: con quale qualità, i dubbi sono tanti, vista la difficile situazione attuale della città, ma questo è un altro discorso. Ma forse una prima risposta il sindaco, che ha comunque già manifestato l’intenzione di andare avanti puntando su una “maggioranza della responsabilità e del fare” e sfidando i detrattori a mandarlo a casa se hanno i numeri, potrà darla personalmente tra qualche ora nella già convocata conferenza di metà mandato. (a. cant.)

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