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Lo Sparrow di Rende a rischio chiusura. Gli attivisti: «Giovedì presidio sotto il Comune»

Per giovedì previsto l’incontro con il Commissario Albertini. «Dieci anni di storia non si cancellano»

Pubblicato il: 20/01/2025 – 13:46
Lo Sparrow di Rende a rischio chiusura. Gli attivisti: «Giovedì presidio sotto il Comune»

RENDE Tornano a far sentire la loro voce gli attivisti dello “Sparrow”, Spazio precario autogestito di Rende, che dopo dieci anni di storia rischiano concretamente di interrompere la loro avventura. Un’avventura portata avanti in un luogo di aggregazione situato all’interno dell’ex succursale del liceo “Pitagora” a Commenda di Rende grazie a un gruppo di studenti e lavoratori precari di tutte le province calabresi che hanno occupato pacificamente una struttura destinata altrimenti all’abbandono e al degrado. Negli anni quella struttura si è trasformata in un luogo vitale, di socialità e cultura. Dal 2013, infatti, sono stati i dibattiti, le pubblicazioni, i laboratori teatrali, le presentazioni di libri, le cene sociali e i concerti che si sono realizzati, senza dimenticare la biblioteca, la palestra autogestita di boxe, lo sportello sindacale, una sala musicale, un bar e una cucina per provvedere all’autofinanziamento. Oggi, però, tutto ciò potrebbe non avere un seguito. Almeno non in quel luogo.
«A seguito della nostra richiesta ufficiale – evidenzia il Collettivo Sparrow – di incontro con la Commissione Straordinaria che amministra il Comune di Rende, per discutere della nostra Proposta di Collaborazione per l’amministrazione condivisa dello Sparrow come Bene Comune, nelle ultime settimane abbiamo avuto due occasioni di incontro con l’Ente comunale commissariato, rappresentato dalla dottoressa Maria Assunta Russo, in qualità di Funzionaria sovraordinata ai settori Patrimonio, Lavori Pubblici e Manutenzione, coadiuvata dall’ingegnere Eduardo Amerise e dall’architetto Angelo Mancusi». «Le interlocuzioni –prosegue il Collettivo Sparrow – sono partite dall’intenzione di assegnare l’intera struttura alla adiacente Scuola “De Coubertin”, su richiesta della Dirigente Scolastica dell’Istituto Comprensivo “Rende Commenda”, dottoressa Simona Sansosti, ignorando di fatto il percorso di collaborazione avviato dal nostro collettivo, che ha recuperato lo spazio da una condizione di abbandono e degrado nel 2013 e lo ha reso nuovamente utilizzabile dalla collettività, fino a proporre la progettazione condivisa per la necessaria ristrutturazione dello spazio e richiedere il riconoscimento dello Sparrow come Bene Comune, secondo le modalità previste dal Regolamento dei Beni Comuni vigente nel Comune di Rende. Abbiamo espresso la nostra contrarietà – viene evidenziato – e richiesto alla Commissione di rivedere questa decisione, perché andrebbe a svilire le finalità sociali previste dai fondi utilizzati per la ristrutturazione dello spazio. Nei dieci anni di autogestione dello Sparrow abbiamo dimostrato che un piccolo spazio, abbandonato per anni dalle istituzioni scolastiche perché non più idoneo alla didattica, potesse ancora essere un luogo utile alla collettività e diventare un punto di riferimento per la libera espressione e aggregazione artistica, culturale, sociale e politica sul territorio. In questi dieci anni, abbiamo visto nascere e crescere gruppi musicali, compagnie teatrali e decine di esperienze collettive e individuali attive in campo artistico, sociale, educativo, sportivo. Crediamo che tutto questo sia un valore inestimabile, che abbiamo cercato di tutelare proprio con il percorso di progettazione condivisa per la ristrutturazione dello spazio, che potrebbe diventare ancora più funzionale per attività sociali e aggregative rivolte a persone di tutte le età. Vogliamo una città in cui tutto questo sia riconosciuto come un valore sociale da tutelare e da non svilire con ipotetiche soluzioni alternative periferiche, come già avvenuto per altre realtà come l’Auser. Siamo a favore della necessità di trovare soluzioni ai problemi dell’edilizia scolastica – spiega ancora il Collettivo – ma non crediamo che queste soluzioni comprendano l’espansionismo incontrollato di alcuni istituti scolastici, in continua espansione numerica e strutturale a danno di altri spesso periferici, né che possano passare dalla cancellazione di tutte le esperienze di partecipazione diretta sul territorio rendese. Se le sedi scolastiche sono inadeguate alle reali necessità, bisogna trovare soluzioni di lungo termine, utilizzare i fondi dedicati all’edilizia scolastica e riprendere gli stabili inutilizzati che potrebbero rispondere alle reali esigenze, che sul territorio di Rende di certo non mancano. Abbiamo rinnovato la richiesta di incontro alla Commissione e la nostra disponibilità ad aprire un tavolo di discussione con tutte le parti coinvolte. Oggi ci è stato comunicato che l’incontro, con la presenza del Commissario Albertini, sarà giovedì 23 gennaio alle ore 12. In questa occasione, vogliamo dar vita a un presidio sotto il Comune di Rende per mostrare la forza sociale e aggregativa che la nostra esperienza ha raccolto nei dieci anni di autogestione. Invitiamo tutte le realtà e persone solidali con la nostra esperienza a partecipare. Dieci anni di storia non si cancellano». (fra.vel.)

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