Asp di Crotone, atto aziendale pubblicato in anticipo dal commissario Brambilla. Scoppia il caso

CROTONE Prima ancora di avere il parere della conferenza provinciale dei sindaci e dell’Ordine dei medici il commissario dell’Azienda sanitaria pitagorica, Antonio Brambilla, ha pubblicato il documento sul sito ufficiale aziendale. Potremmo essere difronte ad uno sgarbo istituzionale mai visto sino ad ora. La pubblicazione dell’Atto è avvenuta oggi, quattro giorni prima che si tenesse l’incontro con l’Ordine dei medici fissato per il prossimo 11 febbraio e cinque giorni prima della Conferenza provinciale dei sindaci convocata per il prossimo 12 febbraio. Due incontri considerati importanti, perché sia i sindaci che i medici avrebbero potuto avanzare proposte migliorative sulle attività previste dall’Atto aziendale redatto da Brambilla. Che fa il commissario? Prima fissa le date degli incontri con sindaci e medici e, poi, pubblica l’Atto aziendale senza tenere conto di quello che avrebbero potuto proporre. La pubblicazione sul sito dell’Asp equivale all’approvazione, il che rappresenta un messaggio preciso da parte di chi sta governando l’Azienda sanitaria pitagorica: “Quello che è fatto è fatto e a voi non resta altro che le chiacchiere”. Nel passato, nonostante le divergenze di vedute, che in verità non sono mai mancate, non si era mai verificato che un commissario o direttore generale dell’Azienda sanitaria non ascoltasse i pareri di chi legittimamente rappresenta il territorio prima di ufficializzare la pubblicazione dell’Atto aziendale. Al di là dello sgarbo istituzionale l’iter avviato da Brambilla ha raccolto molte critiche a partire dalla cena di gala tenuta in un ristorante per presentare la proposta. Una cena pagata con fondi del bilancio, ovviamente. Critiche che, poi, hanno riguardato le proposte nel merito. Tra le critiche c’è il mancato riconoscimento dell’autonomia (Unità operativa dipartimentale) a Diabetologia, declassamento di Farmacia, Dermatologia, Pneumologia, Angiologia e altri servizi importanti per l’utenza, compreso il week surgery e il day surgery per alcuni tipi di intervento chirurgico. Critiche severe sono arrivate anche dal presidente della Provincia, Sergio Ferrari, che ha denunciato la mancanza dei medici nelle tre strutture sanitarie territoriali che si occupano di emergenza-urgenza di Crotone, Cirò Marina e Mesoraca. Ferrari ha denunciato che nei tre centri sanitari ci sono solo sei medici a fronte dei 18 previsti. Sono molte le cose scritte sulla carta che non trovano riscontro nel mondo reale. Chi sostituirà Brambilla sarà chiamato a fare i salti mortali per tentare di riempire di contenuti le proposte presenti anche nell’Atto aziendale (Emodinamica, Medicina nucleare e altro). Nella stesura dell’Atto Brambilla non ha tenuto conto nemmeno del contenuto di due DCA pubblicati nelle scorse settimane. Il primo riguarda le cure palliative. A questo proposito viene sancito che ci dovrebbe essere una unità operativa (semplice, complessa o dipartimentale) nell’ospedale che faccia da collegamento con le reti palliative che operano nel territorio per garantite l’integrazione ospedale-territorio. Nell’Atto redatto da Brambilla non si evince chiaramente come sarà gestita la partita delle cure palliative. Non c’è chiarezza nella partita dei consultori, che dovrebbero essere ristrutturati o rivisitati. Questi dovrebbero confluire nel dipartimento materno-infantile. Se non si tiene conto del contenuto dei due DCA su cure palliative e consultori, l’Atto aziendale redatto da Brambilla potrebbe essere considerato già superato. Questo è un rischio, che andrebbe calcolato. Ritornando al riconoscimento dell’Unità complessa di Farmacia si trova un riferimento preciso sulla rete di riordino ospedaliera, mentre nell’Atto redatto da Brambilla non si capisce appieno quello che sarà. Sempre nella rete di riordino ospedaliera sono previste 20 unità complesse che potrebbero fare scattare, con il conteggio delle percentuali, un numero maggiore di unità semplici e, invece, sono state spacchettate in 17 complesse e tre non si comprende appieno cosa.

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