ROMA «La speranza è che venga aperta nuovamente una procedura di infrazione nei confronti del progetto del Ponte, come accaduto in passato».
È questo l’obiettivo dell’ultima azione legale presentata dalle associazioni ambientaliste per contrastare un progetto che viene etichettato come «insostenibile, inutile e dannoso». Ad essere chiamata in causa è la Commissione europea, con un doppio reclamo che Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia e Wwf Italia hanno illustrato nel corso di una conferenza stampa alla Camera. Dubbi sul progetto e sulla sua utilità e sostenibilità economica e ambientale che, di contro, il vicepremier, leader della Lega e ministro ai Trasporti e alle Infrastrutture Matteo Salvini, e la società Stretto di Messina hanno sempre rispedito ai mittenti evidenziando il «ruolo strategico dell’opera per l’Europa e per il Paese». Ma la lunga battaglia delle associazioni ambientaliste non si è mai fermata. «Continueremo», hanno promesso nella sala stampa della Camera, insieme al co-portavoce di Europa Verde e deputato di Alleanza Verdi e Sinistra Angelo Bonelli.
E così, mentre lo scorso 9 aprile il Consiglio dei Ministri ha approvato l’attestazione dei “motivi imperativi di rilevante interesse pubblico” (Iropi) relativi alla realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina, definendola «un’opera strategica per il Paese» in un passaggio rilevante e che avvicina l’approvazione al Cipess e il conseguente via libera ai lavori, sono diverse le contestazioni mosse: dal progetto «riesumato» senza i sufficienti studi aggiornati ai danni ambientali che potrebbe provocare: «I danni ambientali causati da questa infrastruttura – affermano le associazioni – sono innegabili e documentati. Il progetto comporta incidenze negative significative sui siti della rete Natura 2000 ai due lati dello Stretto di Messina, una delle più importanti rotte migratorie degli uccelli tra Eurasia e Africa. Milioni di uccelli attraversano ogni anno le acque che separano la Sicilia e la Calabria e il Ponte causerebbe la strage di migliaia di individui per collisione e la distruzione degli habitat prioritari». E poi i costi «in costante lievitazione»: «Attualmente le previsioni superano i 14 miliardi di euro di spesa».
Dal 2024 sono state tre le azioni legali intraprese dalle associazioni. Dopo l’annuncio del ministro Salvini di voler riportare al centro dell’azione politica uno dei progetti più discussi di sempre, le associazioni ambientaliste hanno iniziato a muoversi dal punto di vista legale. Il 19 dicembre 2024 il ricorso al Tar Lazio per l’annullamento del parere della Commissione tecnica Via-Vas, favorevole con prescrizioni sulla Via al progetto del Ponte. Il ricorso, firmato dagli avvocati Daniela Ciancimino, Elio Guarnaccia, Enrico Mantovani e Aurora Notarianni, evidenzia «l’illogicità del parere rilasciato dalla Commissione, che presenta importanti carenze di analisi». Il 28 febbraio 2025, poi, l’invio di una nota al Cipess, chiedendo di «rilevare i gravi vizi intervenuti e il mancato perfezionamento delle fasi dell’iter procedimentale per l’approvazione del Ponte, diffidando il Cipess dal procedere all’esame della documentazione pervenuta e dal compimento di ogni ulteriore atto finalizzato all’approvazione del progetto». Da ultimo il reclamo datato 27 marzo 2025 con il quale Greenpeace Italia, Legambiente, Lipu-BirdLife Italia e WWF Italia hanno inviato alla Commissione europea un doppio reclamo contestando all’Italia la disapplicazione delle normative europee in materia ambientale. Le associazioni chiedono «la riapertura della procedura di infrazione che a suo tempo era stata archiviata per l’accantonamento del progetto, evidenziando le irregolarità contestate».
Il fronte del “no” va avanti, così come va avanti Matteo Salvini. Di pochi giorni fa la riunione tecnica presso il Mit tra il ministro delle Infrastrutture e dei trasporti e il ministro dell’Ambiente e della sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, insieme agli uffici di entrambi i dicasteri. Presente anche l’ad della Società Stretto di Messina Spa, Pietro Ciucci. Oggetto dell’incontro operativo le prossime attività da intraprendere per il collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria. (m.ripolo@corrierecal.it)
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