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il retroscena

Catanzaro, il caso dei consiglieri indebitati con il Comune: spada di Damocle o bolla di sapone?

A Palazzo De Nobili verifiche in corso su eventuali profili di incompatibilità. Ma la procedura è solo agli inizi e non è detto che approdi a qualcosa

Pubblicato il: 16/04/2025 – 17:33
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Catanzaro, il caso dei consiglieri indebitati con il Comune: spada di Damocle o bolla di sapone?

CATANZARO Per alcuni è una “spada di Damocle” che incombe minacciosa su tutto il palazzo, per altri è una “bolla di sapone” destinata a sgonfiarsi via via nel tempo. Per tutti è però una “zona d’ombra” che si alimenta del silenzio e anche dell’imbarazzo della politica. Nei corridoi del Comune ma anche nelle chat più o meno segrete e nei conciliaboli a bocca coperta, a Catanzaro in queste ore trionfa il mistero dei consiglieri comunali che sarebbero a rischio decadenza per debiti non saldati con l’istituzione. Bocche cucite, rigorosamente e anche comprensibilmente, anche perché la vicenda – secondo un “classico” di Catanzaro – sarebbe molto bipartisan, e solo qualche indiscrezione che filtra senza alcun crisma di ufficialità e sull’onda soprattutto del pettegolezzo. Una premessa per inquadrare quello che al momento, comunque, è al tempo stesso un “caso-non caso”: si parla di un numero imprecisato di consiglieri comunali che dovrebbe corrispondere al Comune tasse o tributi (esempi: Tosap, Tari, acqua) o multe mai pagati. Una cosa che non accade solo a Catanzaro e dunque non è in generale nuova, ma lo è nel capoluogo calabrese.

Lo scenario

Questa situazione – si fa intendere da fonti di Palazzo De Nobili – sarebbe già al centro di alcune verifiche da parte degli organi e gli uffici competenti del Comune, e soprattutto sarebbe in una fase embrionale, forse anche meno che embrionale. Insomma, c’è veramente poco, quasi nulla se non tanto “chiacchiericcio” fatto di voci che si rincorrono e si contraddicono (c’è chi parla di una decina di consiglieri comunali coinvolti negli accertamenti, chi di un numero molto ma molto più basso). L’orizzonte, a termine di normative vigenti, è quello dell’attivazione di una procedura che arriverebbe alla dichiarazione di incompatibilità del consigliere comunale “inadempiente” e quindi alla sua possibile decadenza, con il possibile pesante “effetto domino” sui già fragili equilibri al Comune: ma la decadenza la dovrebbe dichiarare il Consiglio comunale nella sua interezza, e già questo approdo appare molto ma molto eventuale, e comunque non immediato. Poi, ed è in realtà l’aspetto dirimente: bisognerà necessariamente accertare che il debito del consigliere comunale “inadempiente” sia un debito certo e soprattutto sia computato in una procedura esecutiva già conclusa: a chi potrebbe incappare in questi accertamenti insomma potrebbe bastare nel frattempo sanare il vulnus pagando il dovuto, considerando che potrebbe trattarsi in genere di somme abbastanza limitate, e quindi al tirar delle somme potrebbe anche non esserci alcun consigliere comunale “inadempiente”. Cosa abbastanza plausibile, come si comprenderà facilmente. In conclusione, e in attesa di elementi più certi, quella che per alcuni è una “spada di Damocle” al momento non è ancora tale e alla fine potrebbe più facilmente rivelarsi una “bolla di sapone”. Ma una cosa (purtroppo) forse si può dire: a Catanzaro non ci si fa mancare mai nulla, in termini di basso profilo della politica. (a. c.)

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