Giampà (PD) e Montuoro (FDI) a confronto su temi chiave

LAMEZIA TERME Le elezioni si avvicinano e la politica locale si anima: Domenico Giampà, segretario provinciale del Pd Catanzaro, e Antonio Montuoro, consigliere regionale ed esponente FdI, sono stati i protagonisti di un confronto equilibrato e dai toni pacati, in onda ieri sera nella nuova puntata de L’altra Politica, il format de L’altro Corriere Tv. Ospiti di Danilo Monteleone, i due esponenti politici hanno parlato di sanità regionale, di politica locale e delle dinamiche intorno alle elezioni amministrative che li vedranno contrapposti sia a Rende che a Lamezia Terme.

Il ricordo di Papa Francesco

Un pensiero, a inizio puntata, è stato rivolto a Papa Francesco, scomparso appena due giorni fa. «Un Papa – afferma Giampà – che rimarrà nella storia, perdiamo un grande e autentico comunicatore che ha riavvicinato la Chiesa a tutti. Ricordo quando venne in Calabria e con grande naturalezza e forza, come a rappresentare un urlo di dolore di tanti calabresi, si schierò dalla parte della legalità. Credo che ognuno di noi si senta come se avessimo perso un familiare». Una figura «amata da tutti», aggiunge Montuoro, che partecipò a un’audizione per incontrare il pontefice. «Abbiamo avuto la possibilità di stringere la mano e di scambiare poche parole che mi sono rimaste impresse. Ha svolto un ruolo speciale nelle nostre comunità e rimarrà nel cuore di tutti».

Le elezioni di Rende

Tornando in campo politico, frastagliata la situazione per il centrosinistra a Rende, dove il candidato a sindaco prescelto è Giovanni Bilotti. Qui il Pd dovrà fronteggiare non solo il centrodestra, ma anche l’ala di Sandro Principe e il neocandidato supportato da Alleanza Versi-Sinistra e Movimento 5 Stelle. Il segretario dem catanzarese ridimensiona però il caso: «Ci sono state sicuramente delle difficoltà, l’auspicio è che dopo il primo turno si possa trovare una forma di aggregazione più competitiva. Sicuramente si poteva fare qualche riflessione aggiuntiva sul bisogno di unità, però è difficile quando ci sono figure con una grande storia e “ingombranti”. Credo che questo abbia inciso e sia stato un ostacolo». Dall’altra parte ci sarà invece Marco Ghionna, candidato a sindaco del centrodestra: «Si viene da una situazione delicata che ha portato a un commissariamento» è la premessa di Montuoro. «Quindi ci vuole un governo comunale molto forte, magari con una filiera istituzionale che dia supporto a quello che deve essere il futuro della città. Ci giocheremo sicuramente una partita importante per una città molto strategica e che necessita di un’azione incisiva per rilanciarsi dopo il commissariamento».

Il ruolo centrale di Lamezia Terme

Diversa la situazione a Lamezia Terme, dove invece il centrosinistra si è compattato rapidamente facendo il nome di Doris Lo Moro. «Qui un profilo forte, autorevole e conosciuto come Doris Lo Moro ha fatto sì che costruissimo una coalizione importante e molto larga, ma soprattutto civica, moderata e progressista. Per noi è importante perché storicamente la sinistra è sempre arrivata alle elezioni divisa, l’ultima volta neanche raggiungendo il primo turno. La vera prova era ritrovare unità e noi l’abbiamo fatto intorno al miglior candidato che si poteva esprimere». Sulla città: «Lamezia ha un potenziale enorme, ma spesso sono stati i comuni dell’hinterland a spingere e non la città ad aver spinto gli altri. Deve tornare ad avere un ruolo centrale». Compatto e unito anche il centrodestra che supporterà l’avvocato Mario Murone, ma qualche problema potrebbe portarlo Gianpaolo Bevilacqua, l’outsider indipendente candidato a sindaco. «Il centrodestra vero  – afferma Montuoro – è quello dove ci sono i simboli e alle elezioni andrà unito. In passato ha dimostrato che dove va unito poi vince. Anche qui si può creare quella filiera istituzionale di cui ha bisogno Lamezia, perché ha una posizione strategica e va rilanciata. La città deve farsi promotore di una politica che guardi anche all’entroterra, oltre a rafforzare la collaborazione con Catanzaro. Non c’è mai stata una sinergia totale tra le due città. Ma se è forte Lamezia, è forte tutta la Calabria».

Lo scontro sulla sanità regionale

Campo di battaglia tra le due fazioni è la sanità, sempre più con un ruolo preponderante nel dibattito tra l’opposizione e Occhiuto. «Veniamo da decenni di commissariamento che non hanno portato nessun passo avanti» afferma Montuoro, difendendo l’operato del presidente della Regione. «In pochi mesi si è riusciti a quantificare il debito e ad approvare i bilanci delle Asp. C’è un percorso virtuoso e positivo che sta portando avanti il presidente Occhiuto e che condurrà alla fine definitiva del commissariamento. Sono state fatte oltre 3600 assunzioni, investimenti da 80 milioni di euro sulle apparecchiature, si sono sbloccati i cantieri dei nuovi ospedali. È ovvio che 20 anni non si cancellano in tre anni di amministrazione». Più critico Domenico Giampà, con il Pd che è reduce dal tour negli ospedali calabresi: «Il nostro giudizio sul tema è totalmente negativo. Dal tour è emersa una realtà diversa da quella raccontata sui social da un presidente influencer. Rispetto ai precedenti presidenti, Occhiuto ha poteri enormi in ambito sanitario, un governo “amico” che gli ha conferito tutto quello che poteva, quindi non esistono giustificazioni. La situazione sanitaria è drammatica, la Calabria non è ciò che Occhiuto mostra sui social».

Sui rapporti con gli enti locali

Vedute diverse anche sul rapporto con gli enti locali, che Giampà definisce «disastroso come la situazione sanitaria. Questo governo regionale ha dimenticato totalmente i sindaci e i comuni». Non concorda Montuoro che cita alcuni fondi riservati dalla Regione per i comuni: «Ad esempio risorse fino a 150 mila euro per i Comuni sotto i 10 mila abitanti, ma potremmo citarne a centinaia di provvedimenti per gli enti locali. C’è anche il Por Calabria 21-27 che vale 3 miliardi, il doppio delle risorse rispetto a prima anche per gli enti locali». Fondi che non aiuterebbero nei problemi, secondo Giampà, ma che «come i 150 mila euro dei progetti esecutivi, con cui il Comune fa nulla, ma che fanno parte della comunicazione social di Occhiuto. Una marchetta elettorale». (redazione@corrierecal.it)

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