Pd, “Controcorrente” chiede il commissariamento della federazione provinciale cosentina
L’associazione: «Niente elenco degli iscritti, nessun confronto negli organismi locali e un unico candidato imposto dall’alto»

COSENZA «I vertici del Partito democratico hanno anticipato il rinnovo della segreteria regionale, di quelle provinciali e dei circoli. Per partecipare, bisogna presentare le firme a sostegno di una candidatura. I firmatari devono essere compresi nell’elenco certificato del 2024. Ad oggi, non si è riusciti ad avere l’elenco di questi iscritti: nessuna risposta di Pecoraro alle richieste reiterate». A dirlo in una nota è l’associazione politico-culturale “Controcorrente”.
«Riteniamo che la federazione provinciale – aggiunge l’associazione – debba essere commissariata. Non ci sono le condizioni per svolgere le attività che consentono di arrivare ad un congresso, a meno che l’obiettivo sia celebrarne uno finto, con un candidato unico e magari lo stesso che non ha fatto riunioni di organismi in tre anni. La composizione della commissione provinciale di garanzia non è affatto rappresentativa della composizione del partito, e, quindi, qualsiasi ricorso risulterebbe inficiato. Irto (per la seconda volta candidato unico alla segreteria regionale), dopo essere stato assente dalle vicende dei territori (Corigliano Rossano, Spezzano Albanese, Rende, Cetraro), all’indomani della decisione presa a Roma, disse: “consentirà al Partito di aumentare la partecipazione democratica e di organizzarsi in maniera ancora più forte, anche in vista dei futuri impegni elettorali, guardando alla costruzione dell’alternativa alle destre”. È smentito dai fatti. Così non si costruisce una comunità, si continua a negare la partecipazione democratica, regolamenti e statuto sono carta straccia e gli iscritti, i pochi rimasti, restano senza alcun diritto. Il Partito democratico – conclude l’associazione – che dovrebbe fare opposizione ed essere un baluardo dei diritti, in una fase storica che li vede costantemente in pericolo, non riesce ancora ad essere democratico al suo interno».
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