Attacca pentiti e magistrati: no al concerto di Samuele Nisi
Parere negativo del sindaco di Anoia, Demarzo, e della sua giunta contro l’esibizione del rapper siciliano. In un video insieme a parenti della criminalità

REGGIO CALABRIA In alcune delle sue canzoni attacca collaboratori di giustizia e magistrati. Ma non solo. In un video appare insieme ad un soggetto legato da rapporti di parentela con un boss della criminalità organizzata. Tanto è bastato al sindaco di Anoia, nel Reggino, Alessandro Demarzo, e alla giunta per non concedere ad un’attività commerciale lo spazio di piazza Nassiriya per un concerto organizzato per il 2 maggio prossimo. La notizia, resa nota dalla Gazzetta del Sud di oggi, è riferita a Samuele Nisi, giovanissimo (e già molto noto) rapper siciliano.

Il suo nome qualche giorno aveva già sollevato non poche polemiche a Latina. Il suo nuovo videoclip “Family” non è soltanto l’esibizione del solito campionario del genere – banconote e auto di lusso – ma c’è molto di più. Compaiono, infatti, figli e nipoti di esponenti della criminalità locale legati alle famiglie Di Silvio e Travali, tra cui soprattutto Ferdinando Di Silvio, noto come “Pescio”, sorvegliato speciale, e alcuni minorenni imparentati con noti boss della zona. Molto controverso anche il testo di quest’ultimo brano. Ci sono frasi del tipo “ragazzi seri che anche dentro non fanno mai i nomi” e “odiamo il magistrato/la legge è questo stato”.
Insomma, testi e atteggiamento che poco si addicono, secondo il sindaco, a quelli che sono i valori portati avanti dalla sua giunta. Alla Gazzetta spiega: «Nel corso della mia attività politica ho promosso e incoraggiato con la mia amministrazione, anche grazie al contributo di scuola, Chiesa, e associazioni operanti sul territorio, numerose iniziative a sostegno della legalità». (Gi.Cu.)
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