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«Uniti per un lavoro sicuro e dignitoso. E parliamo anche di diritti referendari»

La Cgil Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo si mobilita per il Primo Maggio

Pubblicato il: 30/04/2025 – 20:03
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«Uniti per un lavoro sicuro e dignitoso. E parliamo anche di diritti referendari»

CATANZARO L’1° maggio 2025, in occasione della Festa dei Lavoratori, la CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo parteciperà attivamente alle celebrazioni che si terranno in due momenti distinti ma profondamente connessi da un unico filo conduttore: la difesa del lavoro come valore fondante della democrazia e della dignità sociale. A Vibo Valentia, in Piazza Martiri d’Ungheria, l’appuntamento è fissato alle ore 17.00 per una manifestazione promossa da CGIL, CISL e UIL con il patrocinio del Comune, dal titolo “Uniti per un lavoro sicuro”, in cui interverranno i rappresentanti delle tre sigle confederali e il sindaco Enzo Romeo. Sempre a Vibo, ma nella mattinata, a partire dalle ore 9.30, la Diocesi di Mileto-Nicotera-Tropea ha organizzato il Giubileo dei Lavoratori in località Bivona-Porto Salvo, con un forte richiamo ai temi della tutela e della sicurezza. A Carfizzi (KR), il corteo partirà alle 9.30 da Piazza Pasquale Tassone, per concludersi con un comizio in località Montagnella, dove interverranno, tra gli altri, i segretari generali di CGIL, CISL e UIL delle rispettive aree. “Quest’anno il Primo Maggio assume un valore ancora più forte e impegnativo – dichiara Enzo Scalese, segretario generale CGIL Area Vasta Catanzaro-Crotone-Vibo –. Al centro c’è il diritto a un lavoro sicuro, tutelato e dignitoso, che non può essere ridotto a mera retorica. Ogni giorno, in Italia, si muore di lavoro o si subiscono condizioni inaccettabili di sfruttamento. Le manifestazioni di domani, a Vibo e a Carfizzi, vogliono essere una risposta collettiva, unitaria, a questa emergenza. Ma vogliono anche rappresentare un momento di consapevolezza politica e civile: il mondo del lavoro ha bisogno di scelte chiare, di riforme coraggiose, e i referendum dell’8 e 9 giugno ci chiamano a decidere proprio su questo. Dire ‘Sì’ ai referendum significa schierarsi per un lavoro più stabile, per la reintegrazione nei casi di licenziamento illegittimo, per la fine degli abusi nei contratti a termine e per il rafforzamento della sicurezza nei luoghi di lavoro.” Il Primo Maggio, dunque, non è solo celebrazione, ma occasione di mobilitazione e di riflessione: sul valore delle tutele, sulla forza della partecipazione e sulla responsabilità collettiva di garantire ai lavoratori non solo un salario, ma anche rispetto, diritti e futuro.

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