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Dimensionamento scolastico, l’opposizione alla Regione: intere comunità a rischio

Il gruppo del Pd invita la Giunta a fare chiarezza mentre Lo Schiavo parla di «processo distruttivo». La replica dell’assessore Caracciolo

Pubblicato il: 28/05/2025 – 17:18
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Dimensionamento scolastico, l’opposizione alla Regione: intere comunità a rischio

REGGIO CALABRIA «La superficialità del governo regionale continua a stupire sempre di più. Davanti alle critiche dell’opposizione di centrosinistra l’assessore Caracciolo dichiara alla stampa che in Calabria non ci sarebbe stata una diminuzione così significativa della popolazione scolastica e che quindi ‘probabilmente’ potrebbe non essere adottato nessun piano di dimensionamento scolastico. Appena il giorno prima, durante il Consiglio regionale, lo stesso assessore aveva invece difeso il piano, spiegando come lo stesso fosse da considerarsi una misura prevista dal Pnrr e da inserire in un quadro di pianificazione nazionale volto alla razionalizzazione e all’ottimizzazione delle risorse scolastiche».  A sostenerlo è il gruppo del Pd in Consiglio regionale tramite una nota stampa. «Come possono esistere due versioni così diverse a un giorno di distanza – proseguono i consiglieri dem -? Decisioni così delicate per il futuro della Calabria non possono essere lasciate all’improvvisazione. Ridurre il numero dei plessi scolastici, secondo meri criteri di ragioneria, rischia di impoverire ulteriormente la qualità formativa e di condannare intere Comunità al definitivo abbandono. Una misura che non solo penalizza il diritto all’istruzione, ma mortifica il lavoro dei tanti docenti che da anni si dedicano con passione alla formazione dei nostri ragazzi. La qualità dell’offerta educativa rischia di crollare, mentre le nostre comunità, già segnate dallo spopolamento, si vedono costrette a fare i conti con un isolamento sempre più profondo». Il gruppo del Pd, pertanto, invita l’assessore regionale competente «a fare chiarezza e ad avviare un urgente confronto con la società calabrese, i sindacati e le rappresentanze territoriali. Non possiamo permettere che l’istruzione diventi un privilegio per pochi, mentre le famiglie delle aree interne saranno costrette a rinunciare al diritto di far frequentare le scuole ai propri figli nel luogo in cui vivono e i docenti perdenti posto saranno obbligati ad alimentare nuove ondate di emigrazione forzata. E soprattutto non possiamo consentire che temi così importanti vengano affrontati con un approccio così superficiale».

L’intervento di Lo Schiavo

«La Regione Calabria asseconda politiche scellerate del Governo nazionale che, nel nostro territorio, avranno un impatto sociale fortissimo. Stiamo parlando di soppressione e accorpamento di Autonomie scolastiche con un’operazione che porterà al paradosso di 15-20 plessi scolastici gestiti da un solo dirigente. Nel prossimo triennio sono 84 le autonomie che verranno meno con una manovra di macelleria sociale che costerà molto in termini di posti di lavoro. E questo è solo il primo passo per tagliare successivamente anche i plessi scolastici». Lo afferma il consigliere regionale Antonio Lo Schiavo, presidente del Gruppo misto – Liberamente progressisti, spiegando il suo voto contrario alla proposta di Modifica del cronoprogramma relativo alle procedure e ai provvedimenti amministrativi per la definizione del Piano regionale di dimensionamento scolastico. «Non solo non ha proposto ricorso al Tar – ha aggiunto Lo Schiavo – come correttamente hanno fatto altre Regioni del Meridione; non solo non ha sollevato un conflitto di competenze istituzionali, come ha fatto la Regione Emilia Romagna: la Calabria si è pedissequamente adeguata al volere del Governo e, addirittura, ora accelera questo processo di macelleria sociale. Si, perché questo piano può avere conseguenze devastanti, avallando un circolo vizioso che non farà altro che alimentare lo spopolamento e l’abbandono scolastico. In una regione che sconta anche uno storico ritardo nelle infrastrutture viarie, la logica conseguenza sarà la soppressione dei plessi più periferici. Questo è un danno nei confronti dei cittadini calabresi, e la Regione ne anticipa addirittura i tempi di attuazione. Per tali motivi io sono assolutamente contrario al Piano di dimensionamento scolastico ma avrei auspicato l’opposizione anche da parte dei rappresentanti dell’Esecutivo che invece hanno inteso agevolare questo processo distruttivo».   

La replica della Caracciolo

«La riorganizzazione del sistema scolastico, prevista dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, rappresenta una sfida cruciale per il futuro dell’istruzione in Italia. Il Partito democratico regionale usa strumentalmente il tema e da mesi racconta una falsa verità parallela. Se ne facciano una ragione: la Calabria ha scelto sin da subito di affrontare questa sfida con responsabilità e visione strategica e non intende tornare indietro. Abbiamo dato piena attuazione a quanto previsto dalle norme nazionali, nell’ottica di un utilizzo più efficiente delle risorse e di una scuola più solida e sostenibile sul lungo periodo. È importante ricordare che eventuali impugnazioni mosse da alcune Regioni non hanno avuto esito positivo, a conferma della legittimità e della coerenza del percorso intrapreso. Parallelamente, grazie alle linee guida regionali, abbiamo garantito piena tutela alle aree interne, assicurando il diritto allo studio anche nei contesti più fragili e marginali. Non solo abbiamo rispettato i tempi, ma la Regione Calabria è stata riconosciuta tra le realtà più virtuose a livello nazionale. La legge approvata quest’anno ha previsto misure premiali proprio per quelle Regioni, come la nostra, che hanno adottato il piano nei termini previsti. È bene chiarire che il piano va commisurato alla reale popolazione scolastica. Al momento i dati non evidenziano un calo demografico tale da giustificare tagli per il nostro territorio. Per questo riteniamo che, per l’anno scolastico 2026/2027, il decreto annuale per la definizione dell’organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi non dovrebbe prevedere alcuna riduzione per la Calabria. Continueremo a vigilare affinché i criteri di equità e coesione territoriale restino centrali nelle politiche scolastiche nazionali. La Calabria ha dimostrato che è possibile coniugare rigore e tutela dei diritti, riforma e attenzione ai territori». È quanto afferma in una nota l’assessore all’Istruzione della Regione Calabria, Maria Stefania Caracciolo.

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