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la vertenza

«No ad assunzioni dei tirocinanti con monte ore inferiore alle 18 settimanali»

Nidil e Cgil Calabria: contrari a una scelta che andrebbe contro gli impegni presi a livello istituzionale

Pubblicato il: 30/05/2025 – 17:47
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«No ad assunzioni dei tirocinanti con monte ore inferiore alle 18 settimanali»

LAMEZIA TERME «NIdiL e CGIL Calabria esprimono la propria ferma contrarietà rispetto alla possibilità, emersa nelle ultime ore, di procedere all’assunzione dei Tirocinanti di Inclusione Sociale (TIS) con un monte ore inferiore alle 18 settimanali. Una scelta del genere andrebbe contro gli impegni presi a livello istituzionale, che avevano stabilito come soglia minima proprio le 18 ore per garantire un reddito dignitoso e un minimo di tutela per chi lavora». Lo riferisce una nota congiunta di Nidil e Cgil Calabria. «Era una base condivisa, più volte confermata, per rendere questo percorso serio e rispettoso. Anche se non esiste una legge nazionale che impone il limite delle 18 ore, questo era stato indicato chiaramente nell’emendamento approvato per i contratti a tempo determinato. Abbassare quella soglia oggi – prosegue la nota – vuol dire cambiare le regole in corsa e creare contratti che non garantiscono neanche lo stesso reddito che i lavoratori percepiscono adesso con il sussidio. E poi c’è il tema delle risorse: meno ore significa meno soldi anche da parte della Regione. Quindi non si risolve nulla, anzi si peggiora la situazione. Così non si supera la precarietà, la si rende permanente. Il rischio concreto è che si vada in ordine sparso: ogni Comune decide come vuole, nascono trattamenti diversi tra lavoratori e alla fine salta tutto l’impianto della misura costruita in questi mesi anche con il contributo del sindacato. Il problema è sempre lo stesso: mancano risorse sufficienti. Ma non si risolve tagliando ore e salari, bensì chiedendo con forza che nella prossima legge di bilancio lo Stato metta i fondi necessari, come ha già fatto in passato per altri lavoratori. Dopo anni di lavoro gratuito o quasi, è inaccettabile pensare di stabilizzare queste persone con contratti che li lasciano comunque in povertà. Questa non è contrattazione. Questo non è lavoro dignitoso. NIdiL e CGIL Calabria continueranno a battersi perché il percorso di stabilizzazione sia vero, concreto e rispettoso. E perché le assunzioni si facciano su una base minima non negoziabile: 18 ore settimanali, per dare un minimo di futuro a chi ha già dato tutto».

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