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Serie C, il 6 giugno scade il termine per le iscrizioni: ansia in casa Reggina

Il club amaranto deve sperare che tutte le squadre presentino domanda, altrimenti i posti “vacanti” verrebbero colmati tramite riammissione

Pubblicato il: 04/06/2025 – 15:36
di Antonino Casadonte
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Serie C, il 6 giugno scade il termine per le iscrizioni: ansia in casa Reggina

REGGIO CALABRIA Nella Reggio Calabria calcistica è già partito il countdown: tra circa 48 ore scadrà il termine ultimo per iscriversi al prossimo campionato di Serie C. In un contesto che vede parecchie squadre in crisi economica e diverse società allo sbando, la Reggina attende con ansia il proprio destino e, paradossalmente, deve sperare che tutti i club attualmente in terza serie riescano a presentare domanda: vediamo perché.

Lo scoglio sono le possibili “riammissioni”

Sembra un paradosso, eppure è così: meno squadre si iscriveranno al prossimo campionato di C, più difficoltà incontrerà la Reggina nel venire ripescata. Il club amaranto, dopo il successo del Ravenna contro il Tau Altopascio, si trova attualmente al quinto posto della graduatoria nazionale per il ripescaggio. Tuttavia, a complicare ulteriormente il suo cammino, subentrerebbe un altro criterio, quello relativo alle riammissioni: se infatti una società avente diritto non riuscisse a presentare la domanda di iscrizione, il suo posto “vacante” verrebbe colmato da una retrocessa dalla C, tramite il meccanismo della riammissione. Un sistema differente rispetto a quello legato al ripescaggio, già descritto dal Corriere della Calabria qualche tempo fa, che prevede quest’ordine: una seconda squadra di A, una vincitrice dei play off e una retrocessa. Adesso, dopo aver “tifato” Tau, in riva allo Stretto bisognerà dunque sperare che tutti i club di C riescano ad adempiere i propri doveri.

Dalla Triestina all’Ascoli: quante incognite in terza serie

Analizzando la situazione di diverse squadre nei vari gironi, però, la Reggina fa bene a preoccuparsi. Cominciando dal raggruppamento A, quello settentrionale, dove tiene banco la situazione relativa alla Triestina, che versa in una condizione economica e societaria pessima. Il club giuliano ha bisogno di almeno 6 milioni di euro per poter ripartire e, oltre al rischio penalizzazione, deve fare i conti con una tifoseria sempre più distaccata. Aspetti da non sottovalutare a due giorni dalla deadline. Qualche dubbio c’è anche intorno alla Pro Vercelli, squadra storica del calcio italiano dall’alto dei suoi 7 Scudetti, ma la situazione dei piemontesi non appare critica al momento. Passando al girone B, è praticamente spacciata la Lucchese, ormai prossima al quarto fallimento nel giro di un ventennio (il suo posto verrà colmato dalla “migliore” delle retrocesse, la Pro Patria), ma preoccupa anche la questione Ascoli: il presidente Pulcinelli, scosso soprattutto dalle vicende extra-campo degli ultimi mesi, culminate con il lancio di una bomba carta contro l’abitazione del direttore generale Verdone, vorrebbe iscrivere la squadra, ma il difficile scenario relativo a una possibile cessione, poco appetibile per eventuali investitori, complica il futuro dei marchigiani.

Risolta la questione Foggia, ma occhio alle retrocesse dalla B

Il girone di C che più degli altri ha destato preoccupazione negli ultimi anni, soprattutto in virtù dei recenti disastri di Taranto e Turris, è quello del “Sud”. Qui il principale nodo da sciogliere era rappresentato dal Foggia, club in aria di passaggio di proprietà. Nonostante questo, il presidente dei “Satanelli”, Nicola Canonico, ha comunicato la sua volontà di iscrivere la squadra in C: questo perché presentare la domanda entro il 6 giugno rappresenterebbe una mossa strategica per agevolare la cessione della società, suo desiderio di fondo. Ultimo sguardo alle squadre appena retrocesse dalla B: in attesa del playout tra Salernitana e Sampdoria, entrambe in situazioni complicate ma con una deroga al 24 giugno per iscriversi, desta particolare preoccupazione il Brescia di Cellino. Dopo la penalizzazione di quattro punti che ha condannato i lombardi alla terza serie, c’è grande attesa per capire cosa farà l’ex patron del Cagliari. Il Brescia vive infatti una profonda crisi societaria e lo stesso Cellino pare determinato a vendere il club, anche se i potenziali acquirenti interessati, a parte un possibile interessamento di qualche fondo americano, sono pochi. Non resta dunque che attendere il 6 giugno, quando si deciderà buona parte del futuro della terza serie del calcio professionistico italiano e quando la Reggina, da spettatrice particolarmente interessata, scoprirà una bella fetta del suo destino, seppure ad oggi l’ipotesi di ripescaggio, considerati tutti i fattori evidenziati, appare abbastanza complicata.

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