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Ridateci i socialisti, presidio di libertà

Se c’è un partito della prima Repubblica che manca (ma che sta lentamente rinascendo) è il PSI.I socialisti, nella loro evoluzione, sin dai tempi dello strappo di Budapest del 56, e dal primo c…

Pubblicato il: 07/06/2025 – 12:15
di Mario Campanella
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Ridateci i socialisti, presidio di libertà

Se c’è un partito della prima Repubblica che manca (ma che sta lentamente rinascendo) è il PSI.
I socialisti, nella loro evoluzione, sin dai tempi dello strappo di Budapest del 56, e dal primo centrosinistra, sono stati fondamentali per la democrazia italiana.
Ma al dì di là di ogni altro aspetto politico la grandezza dei socialisti la si notò negli anni settanta, con Mancini e soprattutto Craxi.
E con una classe dirigente fatta di elementi di altissimo spessore.
Nel connubio con i radicali riuscirono a rinnovare il riformismo concretamente e a restituire prestigio all’indipendenza della politica.
Rinnovando la questione della separazione dei poteri e chiedendo una giustizia giusta.
Ma ciò che veniva considerata come difesa dell’impunità altro non era che una battaglia di principi culturali. Di laicità in un contesto di rispetto per le tradizioni culturali cristiane. Di diffusione di un veicolo di proliferazione del garantismo come sacralità della libertà personale. Unita a una difesa della socialità e di rappresentazione dei corpi intermedi.
Il PSI è stato un laboratorio di idee e di speranze.  E anche di possibile simbiosi tra la giustizia sociale e la libertà.
Quel seme è ancora vivo in parte nella nostra politica. Va coltivato come sentimento di appartenenza. E di identità vera.

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