Medici cubani, Tallini: «La Regione sostiene un regime totalitario?»
L’ipotesi sfruttamento da parte dell’agenzia governativa cubana in violazione delle norme sul lavoro vigenti nell’Unione europea

CATANZARO «La Regione Calabria di centrodestra sostiene indirettamente un regime totalitario come quello di Cuba? I medici cubani arruolati negli ospedali calabresi sono sfruttati dall’Agenzia Governativa cubana in violazione delle norme sul lavoro vigente nell’Unione Europea?»: a chiederselo è Mimmo Tallini. L’ex presidente del consiglio regionale della Calabria non mette «in dubbio l’utilità di questi medici (anche se mi chiedo cosa stia impedendo di fare lavorare i “nostri” giovani laureati e specializzati), ma la gravità delle accuse che vengono dagli oppositori del regime castrista è tale che s’impone un’operazione verità a cui ritengo il presidente Occhiuto non può sottrarsi, se non vuole danneggiare l’immagine della Calabria e dell’Italia».
«Già in passato – aggiunge Tallini – c’era stata una denuncia alla Corte Penale dell’Aja da parte dell’organizzazione non governativa Prisoner Defenders, con sede a Madrid, che aveva equiparato la Calabria al Messico e al Qatar, parlando addirittura di riduzione in schiavitù da parte del regime cubano. Ora le accuse vengono reiterate da un’altra associazione contraria al regime de L’Avana che sostiene che la Repubblica di Cuba trattiene fino al 70% degli stipendi dei medici impegnati in Calabria, soldi che finiscono direttamente nelle tasche del Partito Comunista Cubano. Sarebbe interessante conoscere il parere dei partiti “sovranisti” Lega e Fratelli d’Italia al governo della Calabria».
«Non mi permetto di fare alcuna considerazione, ma sono del parere che il presidente Occhiuto debba riferire con estrema precisione i termini dell’accordo con l’Agenzia statale cubana che fornisce i medici e, nello stesso tempo, debba avviare un’inchiesta amministrativa e anche finanziaria per appurare dove finiscano i soldi pubblici dei calabresi» continua. «Infine, credo che la Regione Calabria debba accelerare tutte le procedure per assumere giovani medici calabresi, mettendo fine a questa esperienza dei medici cubani che non hanno contribuito a migliorare la qualità della salute in calabria ma solo le casse del partito comunista cubano, che vanno comunque ringraziati, salutati e rimandati nel loro Paese» conclude Mimmo Tallini.