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«In Calabria diritto alla mobilità negato. Risorse dirottate dal centrodestra con la complicità di Occhiuto»

Il presidente del Consiglio comunale di Cosenza: «Il Partito Democratico si farà trovare pronto, insieme agli alleati»

Pubblicato il: 21/07/2025 – 9:13
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«In Calabria diritto alla mobilità negato. Risorse dirottate dal centrodestra con la complicità di Occhiuto»

COSENZA “Il Presidente Occhiuto, nel suo intervento al MIT in occasione della firma dell’accordo di programma per il ponte sullo stretto, ha dichiarato candidamente che in due anni e mezzo ha fatto per i trasporti quello che non si è fatto per trent’anni. Ebbene questa volta siamo totalmente d’accordo con lui. In soli due anni e mezzo il Governatore è riuscito nell’impresa, mai neanche tentata nella storia del regionalismo, di far precipitare la Calabria in un isolamento ancora più preoccupante del trentennio precedente”. Così in una nota nota Giuseppe Mazzuca, Presidente del Consiglio Comunale di Cosenza, che aggiunge: “Occhiuto non ha il pudore, travolto dal suo ormai oramai cronico delirio dell’annuncite, di tacere sul tema dell’alta velocità ferroviaria rispetto a cui dichiara fantomatici impegni del governo per finanziare l’opera. La verità, come ha svelato una recente inchiesta de “il Post”, però è che l’unico progetto finora approvato è quello per il primo lotto, cioè i 35 chilometri da Battipaglia a Romagnano al Monte, che si trova notoriamente in provincia di Salerno. Poi entro il 2032 dovrebbero essere realizzate altre due tratte, finanziate con 7,7 miliardi di euro del Piano nazionale di investimenti complementari (PNC), con il quale il governo Draghi decise di integrare i fondi del PNRR. Per quanto riguarda il primo percorso la linea dovrebbe fermarsi a Buonabitacolo, sempre nel salernitano, mentre la seconda tratta dovrebbe giungere fino a Praia a Mare, dove si congiungerà alla linea ferroviaria esistente. Poi non è previsto più nulla: nella mappa allegata al regolamento europeo «sugli orientamenti dell’Unione per lo sviluppo della rete transeuropea dei trasporti», approvato a giugno del 2024 dal Parlamento e dal Consiglio europeo, la linea ad alta velocità si ferma proprio a Praia a Mare. Anche nel Documento di finanza pubblica approvato dal Consiglio dei ministri ad aprile l’alta velocità è indicata solo fino a Praia a Mare. Tutti sanno che l’eliminazione della tratta Praia a Mare-Tarsia ha segnato la morte del progetto per ciò che riguarda la Calabria, quello che resta è un’opera senza senso che non risolve nessuna criticità e la mera “velocizzazione” della linea ferroviaria tirrenica oggi esistente è una presa per i fondelli a danno dei calabresi”. “La verità – aggiunge Mazzuca – è che il governo di centro destra, con la complicità di Occhiuto e della sua giunta, ha preferito dirottare le risorse in altri terrori scippando la Calabria. Per tacere del trasporto pubblico locale che è totalmente allo sbando e per cui non si intravede alcun piano strategico della Regione che naviga a vista e quindi è destinata ad affondare insieme alle speranze dei calabresi.
Stesso discorso per gli interventi infrastrutturali riguardanti i collegamenti interni che sono stati “more solito” annunciati ma di cui non c’è traccia visibile. Alle nostre latitudini sembra che tutto passi dalla costruzione del fantomatico Ponte sullo Stretto, a detta di Occhiuto già un attrattore d’investimenti che sono però sconosciuti ai più; ben noti sono invece gli interessi della criminalità organizzata rispetto ad un’opera che non rappresenta certo una priorità nel disastroso sistema infrastrutturale della Calabria.
Il diritto alla mobilità negato riguarda tutti i calabresi ma soprattutto le fasce più povere e più deboli della popolazione che, come sul tema della salute, sono ignorate e colpite dall’azione nefasta della giunta Occhiuto. Per fortuna – conclude Mazzuca – siamo arrivati alla fine di questa disastrosa esperienza di governo e il Partito Democratico si farà trovare pronto, insieme agli alleati, per guidare la Calabria su strade più sicure verso un orizzonte di giustizia sociale”.


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