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Sanità, Caputo risponde a Irto: «Ne spara una al giorno, è in ansia da prestazione»

L’attacco del vice presidente del Consiglio regionale al segretario dei Dem calabresi dopo le critiche a Occhiuto. La replica del Pd

Pubblicato il: 25/07/2025 – 16:18
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Sanità, Caputo risponde a Irto: «Ne spara una al giorno, è in ansia da prestazione»

«Da quando percepisce la sua poltrona di leaderino regionale del Pd sempre più traballante, Nicola Irto ci regala una o più perle di fumo giornaliere. Unico comun denominatore delle sue dichiarazioni: il nulla cosmico». Lo afferma in una nota Pierluigi Caputo, vice presidente del Consiglio regionale della Calabria, rispondendo alle critiche avanzate dal segretario del Pd calabrese sulla gestione della sanità e, soprattutto, il presidente Occhiuto, per il mantenimento dei commissari in ben quattro aziende pubbliche della salute: al Gom di Reggio Calabria, alla Dulbecco di Catanzaro, all’Asp del capoluogo e all’Asp di Crotone.
«Al senatore dem che in Parlamento continua a recitare il ruolo di semplice comparsa, ricordiamo che il presidente Roberto Occhiuto, insieme alla Giunta regionale e grazie alla sinergia con il governo nazionale di centrodestra – ha detto ancora Caputo – sta ricostruendo dalle fondamenta la sanità calabrese, un settore che il Pd regionale e i governi di centrosinistra avevano lasciato in macerie. I lavori ormai avanzati del nuovo ospedale della Sibaritide, l’apertura dei cantieri per l’ospedale della Piana e la concreta prospettiva di un policlinico a Cosenza sono fatti che smentiscono ogni chiacchiera e ogni illazione.
Da presidente del Consiglio regionale Irto si è distinto solo per la capacità di scaldare la poltrona: oggi sembra il primo ad alzare il sopracciglio ogni giorno – dal suo comodo divano di casa – sparando frasi senza cognizione di causa o fingendo di ignorare la realtà». «Sarebbe il protagonista perfetto di uno show fatto di parole vuote e con poca audience – attacca ancora Caputo – ma il tempo dei bilanci ‘orali’, tanto caro al centrosinistra, è finito. L’attuale governo regionale, pur tra i vincoli del commissariamento, lavora quotidianamente per garantire la tenuta del sistema sanitario, alle prese con difficoltà comuni a tutta Italia come la carenza di medici e infermieri. L’arrivo dei medici cubani, intuizione di Occhiuto, ha evitato il collasso degli ospedali; sono state fatte e avviate nuove assunzioni e altre sono in fase di bando.
Inoltre, la nascita delle Facoltà di Medicina nelle Università calabresi segna un passo storico verso il futuro della sanità regionale. Questi sono i fatti, non l’ansia da prestazione e il populismo di Irto. Se continua così rischia di restare con una sola poltrona: quella di casa sua», conclude il vice presidente del Consiglio regionale della Calabria.

Il Pd Calabria: Caputo aspetta la dettatura del portavoce di Occhiuto

“È emblematico che il vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, Pierluigi Caputo, per intervenire nel dibattito politico debba attendere la dettatura dal portavoce del presidente Occhiuto. Speriamo almeno che trovi il tempo per leggere ciò che firma”. Così, la presidente del Partito Democratico della Calabria, Maria Locanto, e il capogruppo in Consiglio regionale, Mimmo Bevacqua, replicano all’attacco di Pierluigi Caputo, vicepresidente del Consiglio regionale della Calabria, nei riguardi del senatore Nicola Irto, segretario del Pd calabrese. “Questo metodo del centrodestra – continuano – conferma che il presidente della Regione governa da uomo solo al comando, chiuso nel suo cerchio magico e pronto a manovrare azioni e dichiarazioni di chi, anziché svolgere il proprio ruolo istituzionale, si limita a pronunciare parole altrui. Caputo dovrebbe ogni tanto ricordare il suo ruolo e che il Consiglio regionale è un’assemblea legislativa autonoma”.  “Lo spettacolo cui assistiamo da mesi – aggiungono – è invece quello di una propaganda a senso unico del presidente della Regione, che non risponde mai nel merito delle critiche ma si rifugia in slogan vuoti e soprattutto in attacchi personali. A questo punto, l’ansia da prestazione la mostra chi, nonostante tre anni di potere assoluto, teme ogni voce fuori dal coro e, continuando di questo passo, rimarrà in pantofole – concludono i due esponenti dem – nel suo salottino di famiglia”. (redazione@corrierecal.it)

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