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Bonifica Sin Crotone, Occhiuto esulta per la sentenza del Tar

Il Tribunale ha accolto i ricorsi di Regione e Comune annullando il progetto di Eni Rewind e l’ordinanza del Commissario Errigo

Pubblicato il: 13/08/2025 – 19:39
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Bonifica Sin Crotone, Occhiuto esulta per la sentenza del Tar

CROTONE Con sentenza depositata questo pomeriggio, il TAR della Calabria, accogliendo i ricorsi proposti dalla Regione Calabria, dal Comune di Crotone e dalla Provincia di Crotone, ha annullato il provvedimento di approvazione del progetto stralcio presentato da ENI Rewind dello scorso 1 agosto 2024 e l’ordinanza del Commissario per le bonifiche Emilio Errigo con il quale era stato imposto d’imperio il conferimento dei rifiuti della bonifica presso la discarica di Columbra di proprietà della società SOVRECO.

Occhiuto: «Vinta battaglia di civiltà»

Esulta il governatore dimissionario Roberto Occhiuto, che dopo la sentenza del TAR ha affermato: «La Regione Calabria ha vinto il ricorso presentato mesi fa per stoppare l’utilizzo delle discariche crotonesi per lo stoccaggio dei rifiuti speciali derivanti dalla bonifica di Eni Rewind del Sito di interesse nazionale (Sin) di Crotone. Il Tribunale amministrativo regionale di Catanzaro – sottolinea – ci dà pienamente ragione, e con questa importantissima decisione, annulla il decreto del Ministero dell’Ambiente e l’ordinanza del Commissario straordinario che invece indicavano in Crotone il luogo preposto per lo smaltimento. Lo abbiamo detto e ripetuto: Crotone non deve essere considerata la discarica d’Italia. Siamo consapevoli di aver toccato, con questa nostra iniziativa politica e amministrativa, enormi interessi. La tutela dei territori e dei cittadini – conclude Occhiuto – è la stella polare che ci ha guidato in questa difficile battaglia di civiltà».

Le motivazioni del Tribunale Amministrativo Regionale

In accoglimento delle censure proposte dagli enti, il TAR ha accertato come il provvedimento ministeriale sia caratterizzato da contraddittorietà e perplessità dell’azione amministrativa e difetto di istruttoria. È stato ritenuto un atto che presenta elementi di cripticità, incoerenza, contraddittorietà, illogicità e perplessità dell’azione, «confezionato per bypassare i limiti imposti dal PAUR». Un atto che secondo il TAR «non risponde ai canoni della tipicità e della nominatività dei provvedimenti amministrativi», rilevando che «l’ingerenza nella competenza regionale determina una violazione del principio di legalità dell’azione amministrativa». Quanto al provvedimento del generale Errigo, lo stesso viene annullato dal TAR ritenendo che «l’azione del commissario non può spingersi sino alla definizione degli aspetti inerenti il destino finale dei rifiuti». Così come, sempre secondo il TAR «appare evidente come l’ordinanza commissariale, con le proprie indicazioni prescrittive, sia andata direttamente ad incidere sui contenuti del progetto operativo di bonifica, intervenendo su poteri già esercitati dal Ministero dell’ambiente, nella sede naturale della conferenza di servizi e disciplinati dall’art.252 del codice dell’ambiente, individuando soluzioni come l’uso dei depositi preliminari come depositi temporanei ed il conferimento presso la discarica della Sovreco non adottati espressamente nelle sedi competenti e sostituendosi, pur non essendo rimasto il MASE inerte, all’Amministrazione delegante».

Le parole del sindaco Voce e del presidente della Provincia

Con riferimento ai contenuti della sentenza, il sindaco di Crotone Vincenzo Voce e il presidente della Provincia Sergio Ferrari hanno dichiarato: «Da una prima lettura a caldo delle 39 pagine di questa sentenza, ne esce pienamente riaffermato il principio di legalità dell’azione amministrativa, violato attraverso il provvedimento ministeriale ed il provvedimento commissariale che erano stati emessi. Questa sentenza – aggiungono – non risolve definitamente quello che dallo stesso TAR è ritenuto un problema di immane complessità, ma mette dei punti fermi sulla prosecuzione del dialogo interistituzionale in atto ai fini della risoluzione del problema sulla base, così come riferisce la sentenza  “di un procedimento coerente, sentite tutte le parti interessate”. Proseguiremo – concludono – insieme al Presidente Occhiuto, che ringraziamo per il contributo decisivo, a sostenere questa battaglia di legalità nell’interesse del territorio».

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