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la polemica

Sin Crotone, M5S: «Occhiuto mistifica la realtà». Calabrese: «Fate solo chiacchiere»

Botta e risposta tra Baldino-Barbuto e l’assessore regionale all’Ambiente

Pubblicato il: 14/08/2025 – 19:02
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Sin Crotone, M5S: «Occhiuto mistifica la realtà». Calabrese: «Fate solo chiacchiere»

ROMA “L’esultanza di Occhiuto sul caso Sin di Crotone è l’ennesima operazione di mistificazione della realtà. Come già accaduto dopo la sua audizione in Commissione ecomafie, il presidente dimissionario omette di ricordare che fu il governo Conte, a imporre ad Eni l’obbligo di smaltire fuori dalla Calabria tutti i rifiuti, pericolosi e non, delle discariche a mare del sito industriale ex Pertusola recependo il PAUR (Provvedimento autorizzatorio unico regionale) emanato dal Dipartimento Ambiente della Regione Calabria nell’agosto del 2019”. Lo affermano Vittoria Baldino ed Elisabetta Barbuto (Movimento 5 Stelle). “Occhiuto – proseguono Baldino e Barbuto – finge di dimenticare anche che questa prescrizione è stata messa in discussione nel 2024 dal suo stesso governo, ma soprattutto finge di dimenticare di avere concretamente offerto a Eni la possibilità di modificare il POB 2, grazie alla modifica del piano regionale dei rifiuti calabrese – approvato dalla sua giunta il 12 marzo 2024. Un piano che, cancellando il riferimento al fattore di pressione ed introducendo criteri che permettevano di realizzare discariche di scopo all’interno dell’area di bonifica, Eni ha subito utilizzato (ancor prima che venisse pubblicato) trasmettendolo al ministero dopo appena tre giorni dall’approvazione per giustificare la successiva ed ennesima richiesta di variante del piano di bonifica fin ad allora respinta. E fin qui tutto sembrava andare come da copione e come preannunciato ripetutamente da Eni, salvo poi una brusca inversione di rotta in favore di una strenua difesa del PAUR e della necessità che i rifiuti andassero fuori Regione, inversione di rotta di cui si meraviglia lo stesso sottosegretario al MASE, Vania Gava. Ma se veramente Occhiuto ci avesse tenuto e ci tenesse alla città di Crotone ed ancora la volesse affrancare da un futuro che la consacri come capitale dei rifiuti, non avrebbe autorizzato nel territorio della città pitagorica la realizzazione di un impianto di gassificazione da 25 tonnellate al giorno per trattare rifiuti organici pericolosi e non pericolosi e la realizzazione di un nuovo termovalorizzatore per gestire 65mila tonnellate di rifiuti industriali anche farmaceutici. Ciò a dimostrazione che l’opposizione al decreto è stata solo un po’ di fumo negli occhi di coloro che credono ad un reale interessamento per la città, una opposizione fine a sé stessa, ma senza una visione di largo respiro  che liberi, una volta per sempre, Crotone da tutti i veleni e che impedisca l’arrivo di altri in sostituzione di quelli che se ne andranno.   Alla luce di tutto questo, la sua soddisfazione sulla sentenza del Tar relativa al Sin di Crotone è colma di ipocrisia. Va ricordato inoltre anche e soprattutto il lavoro certosino del comitato crotonese Fuori i veleni, che a mani nude ha ricostruito, documento dopo documento, il disegno criminoso che si stava attuando in Calabria con il consenso di Occhiuto, del Ministero e di Eni. I calabresi meritano maggiore serietà e rispetto nei confronti di questioni che erodono il diritto alla salute”: così concludono Baldino e Barbuto.

La replica di Calabrese

A replicare alle esponenti pentastellate è l’assessore regionale all’Ambiente, Giovanni Calabrese. “Sulla questione della bonifica del Sin di Crotone – dice Calabrese – le esponenti del M5s Baldino e Barbuto non perdono occasione ancora una volta per fare chiacchiere senza senso, condite dalla solita approssimazione, e senza alcuna aderenza alla realtà. I cittadini calabresi e nello specifico quelli crotonesi non meritano di essere perennemente presi in giro dalla loro vana propaganda.  Le deputate proseguono a lodare l’ex governo guidato da Giuseppe Conte, protagonista di un’iniziativa che nel 2019 avrebbe imposto ad Eni l’obbligo di smaltire fuori dalla Calabria tutti i rifiuti, pericolosi e non.  Bene, pare ovvio, che quell’iniziativa di cui continuano a parlare non abbia mai prodotto un bel nulla, una roba inconsistente: forse come al solito, si sarà trattato di una semplice azione di fumo politico. La pura verità, quella sotto agli occhi di tutti, è che solo il governo regionale di Occhiuto è stato netto sin dal primo momento, affermando un secco ‘no’ allo smaltimento all’interno della regione delle scorie della bonifica fatta da Eni Rewind. Il presidente Occhiuto è stato inamovibile su questo punto, con tanto di ricorsi al Tar, diffide, ed ogni atto amministrativo possibile per fermare un processo che a qualcuno sembrava inarrestabile. E solo grazie a queste azioni – conclude Calabrese – Eni avvierà a giorni il processo di smaltimento dei rifiuti pericolosi all’estero, e Crotone non sarà più la discarica d’Italia.  I cittadini calabresi e crotonesi non ricordano nulla di ciò che sbandierano le esponenti pentastellate, ma del governo Conte invece ricordano molto bene piuttosto la nomina del commissario alla sanità Cotticelli, quello che in piena pandemia si era perso il piano Covid e che poi raccontava di essere stato drogato prima di un’intervista televisiva”.

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