Sanità, scienza e democrazia: oltre i populismi
Offrire soluzioni per ridurre i tempi di attesa e innovare

Ho letto con interesse l’articolo di Enrico Bucci pubblicato ieri su Il Foglio, “Contro il populismo sanitario”. Tanti gli spunti di riflessione, uno è fondamentale: quando si abbandona il metodo scientifico, non si rafforza la democrazia, ma si apre la strada all’arbitrio.
È un monito che condivido profondamente. Da liberale e da democratica sono convinta che la pluralità delle opinioni sia il cuore della vita pubblica, ma in sanità le opinioni devono sempre poggiare su dati, evidenze e responsabilità. Se “tutti hanno ragione”, nessuno è davvero tutelato.
Questo vale anche per la Calabria, dove troppo spesso la sanità è diventata il pretesto per alimentare piazze e opposizioni pregiudiziali, più che per proporre soluzioni concrete. Determinati contesti preferiscono gridare allo scandalo e ridurre la complessità a slogan facili, invece di confrontarsi con i dati e con la fatica di governare i processi. Non è così che si costruisce fiducia nei cittadini.
Per questo rivolgo un appello alla politica: la salute non può essere un campo di battaglia elettorale. Le prossime competizioni in Calabria devono essere il luogo dove prevale lo spirito democratico della pluralità di opinioni e non le sterili strumentalizzazioni. I calabresi hanno testa per capire e per ragionare: non meritano di essere ‘drogati’ da slogan populisti.
Come rappresentante delle imprese sanitarie private accreditate, credo che il nostro compito non sia alimentare polemiche, ma offrire soluzioni: ridurre i tempi di attesa, innovare, affiancare il pubblico dove non arriva. In Calabria, più che altrove, è evidente che senza una collaborazione equilibrata tra pubblico e privato non si riuscirà a garantire il diritto alla salute sancito dalla Costituzione. Le accuse rivolte al privato di drenare risorse sono argomenti sterili, che non aiutano né il dibattito né chi ambisce a rappresentare le istituzioni. Servono serietà e visione, non slogan.
Il populismo sanitario alimenta illusioni e diffidenze. La realtà è che la sanità si costruisce con programmazione, valutazione dei costi, trasparenza delle procedure. Non con le piazze e i proclami, ma con la responsabilità di chi amministra e di chi, come noi imprenditori, ogni giorno si misura con i bisogni reali di pazienti e famiglie. La democrazia si difende anche così: dando alla scienza il ruolo di bussola, alle istituzioni il coraggio di decidere e alle imprese la possibilità di contribuire con competenza. Non è una battaglia ideologica, è una sfida di civiltà che riguarda il futuro della nostra Calabria.
* Presidente Filiera Salute Confapi Calabria