Renzi lancia Filomena Greco: «Noi riformisti e moderati il contraltare agli alleati di sinistra»
Il leader di Italia Viva a Cosenza. Il summit sulle liste fa slittare di un’ora l’inizio dell’evento. E Flavio Stasi lascia l’hotel prima

COSENZA «Il 29 settembre ci sveglieremo con Ricci presidente delle Marche e quello sarà il vero acceleratore per la battaglia calabrese che si svolge sul filo del voto. È una partita nazionale oltre che regionale». Matteo Renzi è di passaggio da Cosenza per la campagna elettorale di inizio ottobre a sostegno della candidatura di Filomena Greco e carica i suoi da un hotel del centro. «La nostra scommessa – dice il leader di Italia viva – è di tenere uniti tutti i riformisti e moderati in un’alternativa costruita su idee che non siano solo di estrema sinistra, un contraltare al Pd, al Movimento 5 Stelle e ad Avs. Lo spazio per vincere c’è». «Occhiuto – attacca Renzi – è la Meloni calabrese, ha qualche problema e ha scelto di anticipare le elezioni, ha accelerato l’operazione come il cavallo al palio di Siena, magari se fosse passato altro tempo non sarebbe stato neanche ricandidato».
«Se votate siete assenti giustificati alla Leopolda»
L’ex premier, già segretario nazionale del Pd, torna a Cosenza tredici anni dopo un’altra campagna elettorale, ben diversa: quella in camper per le primarie dei democratici. Con la solita verve oratoria conquista una platea molto variegata e sorridendo dice dagli ascritti: «Siete autorizzati a non venire alla Leopolda perché in quei giorni dovrete votare per la coalizione di centrosinistra. Non cedete alla rassegnazione, allo scetticismo e alla disillusione: la Calabria diventi un’oasi di speranza, la politica non serve solo ad eleggere un sindaco o un consigliere regionale». Poi ricorre all’empatia attraverso una domanda all’uditorio: «Calabresi, state meglio adesso o 5 anni fa? Calabresi e italiani, avete più soldi nel portafogli da quando governano Occhiuto e Meloni? L’emigrazione giovanile dal 2014 è passata da 95.000 a 194.000 unità, a chi dice che va tutto meglio rispondo che basta guardare le difficoltà che hanno gli italiani nella spesa e nel caro scuola, e quest’estate abbiamo visto anche le spiagge un po’ più vuote».
«Noi moderati contro idee troppo di sinistra»
«Con Filomena Greco e i riformisti diamo un’anima alla coalizione, che sia moderata e non troppo di sinistra – aggiunge Renzi – in un momento in cui nel centrodestra litigano su tutto. Contro di noi è stata fatta una guerra giudiziaria ma abbiamo combattuto, non siamo scappati, non abbiamo detto nessuno mi può giudicare: Giorgia quella è Caterina Caselli!». Poi i temi che si intersecano con l’agenda nazionale. «Se il ponte sullo Stretto serve a levare risorse a Calabria e Sicilia non va bene, non ho niente contro una grande opera di ingegneria: il problema è come lo fai, e non parlo dal punto di vista tecnico – sarebbe un problema se il progetto fosse scritto da Salvini – bensì economico, ci sono altre priorità come la statale 106. È il governo degli annunci, di sicuro gli italiani e i calabresi stanno peggio di prima» ripete Renzi. Ancora sulla nuova emigrazione giovanile non ha dubbi: «I calabresi all’estero sono i più fichi a livello internazionale, però se scappano dalla loro regione c’è qualcosa che qui non funziona».
L’attesa e il nodo liste
Aprendo il breve intervento nell’hotel di proprietà della famiglia Greco, Renzi aveva giustificato l’ora di ritardo rispetto al programma con la motivazione liste. Flavio Stasi era scivolato via dall’hotel alle 16.15, quando Brunello Censore è appena arrivato. Poi si vedono Sandro Principe e vecchi volponi della politica locale come Franco Petramala e Pino Tursi Prato. L’ascensore dell’Ariya fa su e giù verso il secondo piano mentre la hall si riempie di estimatori. Una processione silenziosa a qualche ora dalla chiusura delle liste. La partita nella partita è questa. (e.furia@corrierecal.it)
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