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ipotesi omicidio

Montalto Uffugo, si riapre il caso sulla morte di Ettore Giordano

Il gip del Tribunale di Cosenza accoglie le richieste della difesa e autorizza la procura ad effettuare ulteriori indagini

Pubblicato il: 08/09/2025 – 12:49
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Montalto Uffugo, si riapre il caso sulla morte di Ettore Giordano

COSENZA A distanza di tre anni dalla morte, si riapre il caso sul decesso di Ettore Giordano. La mattina del 9 giugno del 2022, i carabinieri di Montalto Uffugo – intervenuti a seguito della segnalazione di alcuni passanti che avevano sentito delle urla strazianti provenienti dalla madre della vittima – trovarono Ettore Giordano, di 42 anni, impiccato ad una prolunga elettrica posizionata ad una finestra dell’abitazione della compagna. Disposta immediatamente l’autopsia, la Procura di Cosenza ha iscritto un procedimento penale contro ignoti con ipotesi di reato di istigazione al suicidio e omissioni di soccorso. La compagna avrebbe chiamato la mamma di Giordano a distanza di molto tempo dal fatto e non avrebbe allertato i soccorsi. Il procedimento penale è stato successivamente archiviato.

La ricerca della verità

I genitori di Ettore Giordano perplessi per i troppi buchi neri nella vicenda e non credendo alla tesi dell’ipotizzato suicidio, hanno conferito mandato agli avvocati Emilio Greco e Guido Siciliano per svolgere indagini difensive. I legali, coadiuvati dagli avvocati Franceschina Bufano, Mafalda Ferraro ed Edoardo Greco, hanno portato a termine una serie di accertamenti e riscontri presentando una articolata querela contro ignoti, con ipotesi di reato per omicidio volontario. La difesa della famiglia Giordano è fondata su una serie di dubbi rispetto all’ipotizzato suicidio basata su elementi fattuali.


Non era presente sulla scena del crimine una scala ovvero altro ausilio che potesse consentire a Giordano di raggiungere la finestra per poter posizionare il cavo elettrico utilizzato. Erano presenti sul corpo della vittima delle lesioni traumatiche non riconducibili alla dinamica ipotizzato.
Luciano Garofano, Generale di Brigata dei Carabinieri in congedo, ha depositato inoltre delle note tecniche con all’interno la richiesta di svolgere specifiche e ulteriori indagini, necessarie a ricostruire la dinamica della scena del crimine per verificare la possibilità di realizzare autonomamente e senza ausili l’azione suicidaria.
Il gip di Cosenza, Letizia Benigno, ha accolto la richiesta degli avvocati Emilio Greco e Guido Siciliano, autorizzando il sostituto Procuratore della Repubblica, Marialuigia D’Andrea a svolgere le ulteriori indagini. L’Ufficio di procura, ha disposto un accertamento tecnico non ripetibile nominando quali propri consulenti l’ingegnere Luca Chianelli ed i medici legali Berardo Cavalcanti e Vannio Vercillo.
Oggi, nella Procura della Repubblica di Cosenza, davanti alla pm Marialuigia D’Andrea sono stati conferiti gli incarichi e indicati i quesiti ai quali i consulenti risponderanno entro 90 giorni. I genitori di Giordano hanno confermato la nomina del consulente di parte, Luciano Garofalo. (f.b.)

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