Cosenza calcio, il caso degli sponsor e quel comunicato che riaccende il dibattito
Il club denuncia pressioni esterne dopo che alcune aziende hanno smentito gli accordi di sponsorizzazione. È l’ennesimo segno del deterioramento dei rapporti con tifosi e città

COSENZA Non è un periodo semplice per il Cosenza calcio. Tra le contestazioni della tifoseria, i rapporti tesi con l’amministrazione comunale e un clima cittadino segnato da profonda disillusione, anche la gestione della comunicazione si fa terreno minato.
L’ultimo episodio riguarda alcuni sponsor annunciati dal club sui canali ufficiali nei giorni scorsi: dopo il post, alcune delle aziende coinvolte si sono affrettate a smentire pubblicamente qualsiasi accordo di sponsorizzazione. Un cortocircuito che ha spinto oggi la società rossoblù a intervenire con una nota ufficiale, diffusa via social, per chiarire la propria posizione. Questo il testo integrale del comunicato: «In relazione ad alcune notizie apparse, sui social network, in queste ore, ci sentiamo in dovere, per onor di verità e per evitare inutili strumentalizzazioni, di precisare che, in un primo momento, alcune aziende del territorio avevano deciso di avviare una partnership con noi per poi, dopo aver ricevuto “pressioni”, declinare l’invito. Ad ogni modo, vogliamo ringraziare quegli sponsor che hanno deciso di sostenerci e che ci sosterranno con coraggio, al di là delle “pressioni” e delle stranezze a cui stiamo assistendo ed andando oltre ciò che, con il calcio e con i valori dello sport, nulla c’entra. Queste sono le condizioni in cui si deve operare. Condizioni che è arrivato il momento di rendere pubbliche e di far conoscere, perché chi ama realmente il Cosenza Calcio e questi colori, ne siamo certi, non andrà mai ad essi contro e né, mai, userà metodi ed atteggiamenti al limite della legalità e del buon senso, ricordando che il Cosenza Calcio è una società di capitali e che, pertanto, la sua attività d’impresa non può essere in alcun modo ostacolata o boicottata».
Il messaggio è netto: secondo la società, alcune aziende si sarebbero tirate indietro dopo aver subito pressioni esterne. Non vengono specificate né la natura di queste pressioni, né la loro provenienza. Tuttavia, l’accenno a comportamenti «al limite della legalità e del buon senso» lascia intuire che il club ritenga ci siano dinamiche non limpide intorno alla propria attività commerciale.
Sul piano comunicativo, la nota appare come un atto di difesa ma anche come un invito – o una sfida – alla trasparenza: il club sembra voler aprire uno squarcio su un contesto che ritiene condizionato da fattori esterni e ostili. Ma allo stesso tempo, questo tipo di dichiarazioni finiscono per alimentare ulteriormente un clima già molto acceso, dove ogni parola viene letta, analizzata e, spesso, polarizzata. Resta intatto, nel frattempo, il nodo di fondo: il rapporto ormai ai minimi storici tra società e città. Da mesi, il tifo organizzato chiede un cambio di proprietà, mentre il sindaco Franz Caruso ha più volte usato toni duri nei confronti della dirigenza attuale. E dopo la gara con la Salernitana, anche nel prossimo confronto contro il Catania, capolista del campionato, il “San Vito-Marulla” potrebbe essere desolatamente vuoto. In questo scenario, anche una vicenda apparentemente secondaria come quella delle sponsorizzazioni diventa sintomo di una frattura più profonda. (fra.vel.)
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