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Piantedosi: «Prioritaria l’attenzione a Cetraro». Sul campo rom di Lamezia: «Stiamo monitorando»

Il ministro risponde alla Camera all’interrogazione del parlamentare Furgiuele sugli interventi nel campo di Scordovillo

Pubblicato il: 10/09/2025 – 16:31
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Piantedosi: «Prioritaria l’attenzione a Cetraro». Sul campo rom di Lamezia: «Stiamo monitorando»

«L’attenzione sulla sicurezza del territorio della provincia di Cosenza e, in particolare, nel Comune di Cetraro, è prioritaria e costante ed è testimoniata dalle operazioni di polizia condotte nei confronti della criminalità organizzata locale che hanno dato luogo a processi e condanne, anche nei confronti dei suoi capi storici». Lo ha detto Matteo Piantedosi, ministro dell’Interno, rispondendo al question time alla Camera. «Grazie all’intensa attività info-investigativa, nel febbraio del 2025, è stato catturato un pericoloso latitante e assicurato alla giustizia, nei confronti del quale, dal 2022, pendeva un’ordinanza di applicazione di misura cautelare in carcere – ha affermato – La situazione è monitorata attraverso sistematici servizi preventivi di controllo del territorio effettuati anche con l’ausilio del Reparto Prevenzione Crimine Calabria Settentrionale, della Polizia stradale e degli equipaggi delle altre forze di polizia».

Sul campo rom di Lamezia Terme

Il ministro è poi intervenuto rispondendo ad una interrogazione del parlamentare calabrese della Lega, Domenico Furgiuele. «Ho chiesto al Ministro di venire di persona a vedere quei luoghi e di assumere impegni concreti». Sul punto, Piantedosi è netto: «La situazione della presenza di comunità rom a Lamezia Terme è alla costante attenzione del Ministero dell’Interno che, tramite la rete delle Prefetture, persegue l’obiettivo di superare le situazioni di illegalità e di degrado tipiche dei campi rom, affiancando le amministrazioni locali nelle iniziative di loro competenza. Anche la Regione Calabria sembra muoversi in piena sintonia con tale impostazione, avendo stanziato 8 milioni di euro per un progetto di delocalizzazione e di socializzazione della popolazione rom di Scordovillo, che conta circa 90 nuclei familiari situati in baracche di fortuna. Il progetto – continua – prevede la delocalizzazione in alloggi già in proprietà di Aterp e di nuova acquisizione anche da privati, al fine di garantire adeguate ed alternative soluzioni alloggiative, per poi procedere alla demolizione dell’accampamento e alla relativa bonifica dell’area. Negli incontri svolti dal Prefetto di Catanzaro sulla tematica, il Sindaco di Lamezia ha preannunciato, interprete anche del disagio dei cittadini delle aree urbane vicine, il rilancio di un’azione comunale più incisiva su quella zona, per più decisi interventi di contrasto alle marginalità ed il ripristino di generali condizioni di legalità» ha aggiunto.

Sulla sicurezza

«Sul piano della sicurezza, la Prefettura ha attivato mirati servizi interforze di vigilanza, anche avvalendosi delle unità del Reparto prevenzione Crimine della Polizia di Stato e delle Squadre di Intervento Operativo dei Carabinieri, per un impiego straordinario nel controllo del territorio, in supporto alle Forze di Polizia e alla Polizia Municipale che già vi operano in via ordinaria. Queste misure andranno a integrare i servizi straordinari riferiti al cosiddetto focus ‘ndrangheta“, predisposto con cadenza settimanale e finalizzato all’intensificazione della presenza delle Forze di polizia in contesti ad alta densità criminale» ha proseguito. «Questo e i controlli periodici all’interno dei campi, finalizzati alla prevenzione e alla repressione dei reati, sono le modalità ritenute più efficaci per garantire la sicurezza rispetto a un mero presidio statico. Dopo anni di immobilismo e di incapacità di progettare alternative sul piano sociale e culturale, le associazioni che monitorano il fenomeno registrano segnali di incoraggiante decremento del numero degli insediamenti formali e informali di comunità rom e sinti e delle presenze negli insediamenti esistenti su tutto il territorio nazionale. Basti pensare che, da quando questo Governo è in carica, la stima di tali presenze segna un calo da circa 16 mila persone a poco più di 13 mila. Si tratta di continuare ed intensificare l’azione inter-istituzionale volta a superare gli insediamenti ancora presenti, creando alternative concrete e durature di ripristino della legalità e di lotta al degrado e alle marginalità», ha concluso Piantedosi. 

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