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Cosenza-Catania, la sfida dei contrasti: al “Marulla” il ritorno di Toscano tra gelo e ambizioni

Le due squadre si affronteranno domenica in uno scenario che racconta storie diverse: una società che ha perso il rapporto con la propria gente contro una che lo ha ricostruito con visione

Pubblicato il: 12/09/2025 – 7:40
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Cosenza-Catania, la sfida dei contrasti: al “Marulla” il ritorno di Toscano tra gelo e ambizioni

COSENZA È la partita più attesa del girone, almeno sulla carta. Cosenza contro Catania, due piazze che per storia, tifo e dimensione dovrebbero viaggiare ad alta quota. Ma al “San Vito-Marulla” domenica si consumerà una sfida dai contorni paradossali: da una parte, una squadra costruita per vincere, con una società forte alle spalle e un tecnico che ha fatto della promozione un’abitudine; dall’altra, una città rassegnata, uno stadio semivuoto e un ambiente spaccato tra rabbia e indifferenza.

Il gelo intorno al Cosenza

In casa Cosenza il clima resta plumbeo. La retrocessione dalla Serie B ha scavato un solco ancora più profondo tra la tifoseria e la società. Due giorni fa l’ultima di una serie infinita di polemiche con una nota ufficiale del club che ha comunicato il ritiro di alcuni sponsor, addebitandolo a fattori esterni che hanno condizionato la volontà di proseguire la collaborazione. Un messaggio che ha fatto esplodere il malumore già diffuso: non tanto per la notizia in sé, quanto per il tono, visto da molti come l’ennesimo tentativo di spostare la responsabilità fuori dalle mura societarie. A ciò bisogna aggiungere la protesta di un nutrito gruppo di giornalisti riunitisi nell’associazione “Antonino Catera” che ha annunciato che senza confronto con il patron Guarascio non parteciperà più alle conferenze stampa del club silano.
Domenica, dunque, lo stadio sarà probabilmente vuoto o semivuoto, nonostante l’avversario di prestigio e l’importanza del match. Un’immagine che stride con il passato recente del “Marulla”, capace in altre occasioni simili di trascinare la squadra con il proprio calore. Dopo la retrocessione e le promesse non mantenute di una cessione societaria da parte del patron Eugenio Guarascio, ci si attendeva una reazione sul mercato. Invece il tecnico Buscè si ritrova con una rosa incompleta, in particolare nel reparto offensivo, e con l’obbligo di fare i conti con un contesto ambientale sempre più ostile.
Anche i nuovi innesti, pochi, non hanno alzato il livello come sperato. Il progetto tecnico non ha preso forma, e a oggi la squadra non sembra attrezzata per reggere il passo delle favorite e difficilmente arriveranno volti nuovi dal mercato degli svincolati. Con il Catania mancherà ancora lo squalificato Garritano, in mezzo al campo spazio al neo arrivato Langella che bene ha fatto nel derby di Crotone.

Catania, ambizione e solidità

Sul fronte opposto, il Catania rappresenta tutto ciò che il Cosenza non è in questo momento. Una società forte, con idee chiare, investimenti mirati e un progetto tecnico di lungo termine. L’allenatore è Mimmo Toscano, uno dei tecnici più vincenti della categoria: ha già centrato la promozione dalla C alla B con Ternana, Novara, Reggina e Cesena. Il club etneo è partito a razzo in questa stagione: primo posto in classifica, difesa ancora imbattuta e attacco prolifico. Sette marcatori diversi nelle prime giornate, una rosa profonda e completa in ogni reparto. Il mercato è stato chirurgico ma ambizioso: sono arrivati giocatori come Caturano, Forte, Rolfini, e soprattutto è rimasto Cicerelli, autore di una doppietta all’esordio che ha fatto esplodere il “Massimino”. Anche fuori dal campo, il progetto è chiaro: il presidente Pelligra ha messo al centro l’investimento nelle infrastrutture, tra cui il rilancio del centro sportivo di Torre del Grifo, chiuso dal 2021 dopo il fallimento del vecchio Catania. Il pubblico ha risposto in massa: oltre 12mila abbonati, punte di 17‑18mila spettatori già nelle prime giornate. Un entusiasmo da Serie A, figlio di una visione strutturata e concreta.

Il ritorno a Cosenza di Mimmo Toscano

Per Toscano, la sfida di domenica avrà un sapore particolare. Reggino di nascita ma cosentino d’adozione, con la maglia rossoblù ha vinto da giocatore e da allenatore, lasciando un ricordo indelebile. Ma ora torna da avversario, alla guida di una squadra che punta dichiaratamente in alto. Il suo Catania e il Cosenza si affronteranno domenica in uno scenario che racconta due storie diverse: da un lato una società che ha perso il rapporto con la propria gente, dall’altro una che lo ha ricostruito con pazienza e visione. In palio non ci sono solo tre punti, ma un messaggio chiaro: da che parte si va, e con quali ambizioni. Il campo dirà la sua, ma intorno al terreno di gioco, almeno per ora, non c’è partita. (f.v.)

Foto di copertina Catania Fc

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