Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

il dibattito ELETTORALE

Il Pd: «Dal centrodestra e dalla Meloni solo prese in giro per la Calabria»

Bruni: «Ci sono le condizioni per cambiare»

Pubblicato il: 01/10/2025 – 14:06
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Il Pd: «Dal centrodestra e dalla Meloni solo prese in giro per la Calabria»

LAMEZIA TERME «Giorgia Meloni è venuta in Calabria a prendere in giro i calabresi e anzitutto sé stessa», afferma in una nota il Pd calabrese, che accusa: “Ci ha detto sfacciatamente che i Lea della Calabria sono al massimo, ma la regione è in Italia al penultimo posto per i Livelli essenziali di assistenza». «La presidente del Consiglio – si legge nella nota del Pd Calabria – è il simbolo di un centrodestra che mente, che ribalta la realtà senza alcuna vergogna, come Berlusconi che in piena crisi economica disse che i ristoranti italiani erano pieni». «Sulla sanità calabrese – incalzano i dem – c’è soltanto una verità da imporre: se sei un Marchese del Grillo, arriva un chirurgo del privato e ti opera in una struttura pubblica. Se non lo sei, ti arrangi». «I calabresi devono sconfiggere questo modo di agire e parlare con cui le destre hanno costruito il consenso. Dobbiamo sforzarci tutti di far prevalere la verità e la giustizia sociale. C’è una Calabria da ricostruire, ma la prima azione rivoluzionaria è proprio il racconto e il riconoscimento – concludono i dem – della verità».

«Ci sono le condizioni per cambiare»

«Il 5 e 6 ottobre avremo l’opportunità di scegliere. Dopo tanti anni di governo della destra, oggi ci sono le condizioni per cambiare. Convincere chi non vuole andare a votare può fare la differenza e darci finalmente la possibilità di vincere». È quanto affermato dalla consigliera regionale Amalia Bruni, candidata al Consiglio regionale nella circoscrizione Centronel corso di una iniziativa a Catanzaro, organizzata dai circoli cittadini del Pd. Alla presenza del segretario provinciale Gregorio Gallello. «Oggi ci troviamo di fronte a una larghissima coalizione, cosa che non accadde quando nel 2021 venni scelta e identificata come candidata alla Presidenza – ricorda Bruni. Allora lo scenario era molto diverso e molto più difficile: c’era De Magistris, c’era il presidente Oliverio, c’era un PD commissariato e inesistente sui territori, e i Cinque Stelle che non sapevano se fossero con Conte o con Grillo. In quelle condizioni vincere era praticamente impossibile». «In questi quattro anni – ha aggiunto Bruni – abbiamo lavorato moltissimo, anche se spesso si è detto che l’opposizione non si è sentita. La verità è che la maggioranza, e in particolare il presidente, si è accaparrato tutto: televisioni, stampa, spazi di visibilità. Occhiuto ha governato come un imperatore. Ogni intervento dell’opposizione galleggia per due minuti e poi scompare, e così la gente non sa quali battaglie abbiamo condotto in Consiglio. Questo perché in questi anni si è governato come un imperatore, svuotando di ogni esercizio di democrazia le scelte più importanti, a partire dalla sanità». La consigliera torna ad esaminare e criticare la gestione sanitaria e l’utilizzo dei fondi europei da parte della maggioranza di centrodestra al governo della Regione.  «In sanità – ha affermato – si è fatto poco più che scrivere carte, dimenticando che la vera sfida era il territorio. Solo il 10% dei malati dovrebbe arrivare in ospedale: il resto va gestito sul territorio con medici di base, specialisti e professionisti sanitari che non sono mai stati programmati. Ci siamo chiesti quanti infermieri servono? Assolutamente no. Abbiamo chiesto alle università come formare le nuove professioni? Nemmeno per idea. Alla domanda “qual è la sua visione per il sistema sanitario calabrese?”, l’unica risposta è stata una scrollata di spalle». Poi l’affondo sul PNRR: «La Calabria aveva risorse mai viste prima, con 61 Case della comunità e 20 Ospedali di comunità programmati. Sapete a oggi quanti sono stati realizzati? Zero. E la spesa complessiva è ferma tra il 5 e il 15%. Così nel 2026 rischiamo di dover rendicontare il nulla. È l’ennesima occasione persa per la nostra terra». Bruni ha sottolineato la gravità della mancanza di una strategia sulla prevenzione: «In Calabria abbiamo i peggiori dati d’Italia: più malati cronici, più poveri, mortalità perinatale doppia rispetto alla media nazionale, aspettativa di vita più bassa e in cattiva salute. In un contesto simile la prevenzione è essenziale, perché riduce del 60% le patologie croniche e migliora la qualità della vita. Eppure la prevenzione è stata totalmente dimenticata. E senza qualità della vita non c’è futuro». «Sta a noi calabresi rivendicare i nostri diritti ma anche assumerci le responsabilità di fare le cose insieme. Se continuiamo a delegare al capo di turno o all’uomo di turno, abbiamo già perso. La politica deve tornare ad essere passione, competenza, gratuità dell’agire, concetti che sembrano spariti ma che sono fondamentali se vogliamo fare il bene della collettività», ha concluso Bruni.

Il Corriere della Calabria è anche su WhatsApp. Basta cliccare qui per iscriverti al canale ed essere sempre aggiornato

Argomenti
Categorie collegate

x

x