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«Primo atto di Tridico riconoscere la Palestina? Perderà di almeno 16 punti»

Il vicepremier Salvini ad un incontro a Sellia Marina: «La Lega in Calabria avrà un risultato straordinario come mai nel Sud»

Pubblicato il: 01/10/2025 – 17:38
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«Primo atto di Tridico riconoscere la Palestina? Perderà di almeno 16 punti»

CATANZARO «La scelta di domenica per la Lega è la statale 106, perché si vota per la Regione non per Israele o per la Palestina». Lo ha ribadito il vicepremier, ministro delle Infrastrutture e leader leghista Matteo Salvini ad un incontro a Sellia Marina (Catanzaro) in vista delle elezioni regionali di domenica e lunedì in Calabria. «Nelle Marche – ha osservato hanno detto che come prima azione avrebbero riconosciuto la Palestina, hanno perso 8 punti. Quello di sinistra qua, che evidentemente non ha capito, ha detto che il suo primo atto sarà riconoscere la Palestina: quello ha perso otto punti, questo perderà di 16 secondo me». «Tridico non sa neanche quante sono le province della Calabria, per uno che la vuole governare…», ha affermato poi Salvini rinnovando il suo appello al voto per le elezioni regionali di domenica e lunedì. «E’ vero che siamo in vantaggio però la partita finisce quando l’arbitro fischia, se ci sono dei milanisti se lo ricordano, ho ancora qua la finale di Champions Milan-Liverpool». «Tutti i dati – ha proseguito Salvini – dicono che siamo in vantaggio ma dipende anche da quanta gente va a votare, sappiamo a sinistra c’è un certo tipo di voto, qualunque cosa accada vota di là perché “mio nonno era partigiano, perché qua ci sono i fascisti”. Se loro intendono fascisti quelli che non la pensano come loro, cioè il 90%…».

Il punto sulle infrastrutture

Salvini, che è stato ricevuto dal commissario della Lega Filippo Mancuso, dal presidente della Provincia di Catanzaro Amedeo Mormile e dal sindaco di Sellia Marina Walter Placida, ha poi osservato: «Tridico non sa neanche quante sono le province della Calabria, per uno che la vuole governare…», ha affermato poi Salvini rinnovando il suo appello al voto per le elezioni regionali di domenica e lunedì in Calabria. «E’ vero che siamo in vantaggio però la partita finisce quando l’arbitro fischia, se ci sono dei milanisti se lo ricordano, ho ancora qua la finale di Champions Milan-Liverpool». «Tutti i dati – ha proseguito Salvini – dicono che siamo in vantaggio ma dipende anche da quanta gente va a votare, sappiamo a sinistra c’è un certo tipo di voto, qualunque cosa accada vota di là perché “mio nonno era partigiano, perché qua ci sono i fascisti”. Se loro intendono fascisti quelli che non la pensano come loro, cioè il 90%…».

Il punto sulle infrastrutture

Salvini, che è stato ricevuto dal commissario della Lega Filippo Mancuso, dal presidente della Provincia di Catanzaro Amedeo Mormile e dal sindaco di Sellia Marina Walter Placida, ha poi osservato: «Quando sono arrivato in ufficio, tre anni fa, non c’era una progettazione dell’Alta Velocità che attraversasse la Calabria da nord a sud, ci si fermava al nord. Oggi è in corso la progettazione per attraversare tutte le province, scendendo da Cosenza fino a Reggio. Due correzioni a quanto ho sentito. La prima: non ringraziate il “ministro Salvini”, semmai il ministro dei Trasporti se porta i trasporti. Al bar si chiede un caffè al barista, dal parrucchiere il taglio, dal medico la visita: il problema – ha spiegato ancora Salvini – non è ringraziare chi fa il suo lavoro, ma chiedere conto a chi, prima, non l’ha fatto. Se avete stazioni chiuse da vent’anni e opere — sottopassi e cavalcavia — che dovevano finire nel 2017, il punto non è “grazie Salvini se ripartono”, ma cosa hanno combinato quelli di prima. Un esempio dalla vicina Campania: la più grande diga del Mezzogiorno, Campolattaro, iniziata nel 1978. L’anno scorso abbiamo rimesso mano ai lavori dopo 45 anni, investendo centinaia di milioni. Non è “bravo Salvini”: è grave che per mezzo secolo si sia dormito». E Da Salvini un’altra «riflessione: a Sellia Marina, come a Benevento o Matera, non dobbiamo giustificarci perché siamo della Lega. Se la politica calabrese avesse fatto il proprio dovere negli ultimi cinquant’anni, non ci sarebbe stato bisogno della Lega. Il primo ministro dei Lavori pubblici che ragionò del Ponte sullo Stretto fu Jacini nel 1866: tra allora e il 2025, se non è successo nulla — con ministri e parlamentari calabresi passati da Roma — non siamo noi a doverci scusare se uno “da Milano” si impegna per dare a calabresi e siciliani il diritto di viaggiare più veloci e spendere meno. Il regalo che vi chiedo – ha rimarcato il vicepremier e leader della Lega – è andare a votare. Sono convinto che nei prossimi cinque anni la nostra giunta continuerà il buon lavoro fatto in questi quattro: non si recuperano in quattro anni i ritardi di quaranta, ma abbiamo tempo. E il Ponte sullo Stretto — che può sembrare lontano da qui — accelera tutto il resto: apre cantieri, costringe Anas a chiudere la 106 da nord a sud, spinge le Ferrovie sull’alta velocità. Da cinquant’anni ci dicono: “prima tutto il resto, poi il Ponte”. Risultato: né Ponte, né il resto. Facciamo il contrario: il Ponte aiuta a tirare dietro tutto il resto. E che a posare la prima pietra sia uno nato a Milano… beh, è bello.  A Paola mi hanno chiesto di intitolarlo a San Francesco di Paola: la leggenda dice che attraversò lo Stretto sul mantello; un legame c’è. Prima però facciamolo. Dipende anche da voi». Infine, Salvini si è detto «convinto che lunedì pomeriggio Roberto Occhiuto sarà ancora governatore e la Lega avrà un risultato straordinario come mai in Calabria e nel Sud». (a. cant.)

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