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estorsione di ‘ndrangheta

Il “pizzo” per i lavori in chiesa a Caulonia, ma l’imprenditore denuncia: arrestati due uomini

La richiesta di 20mila euro. I due hanno “rimproverato” l’imprenditore di aver iniziato i lavori senza “aver bussato da nessuna parte”

Pubblicato il: 09/10/2025 – 8:53
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Il “pizzo” per i lavori in chiesa a Caulonia, ma l’imprenditore denuncia: arrestati due uomini

LOCRI È scattata alle prime ore dello scorso 6 ottobre l’operazione della Polizia di Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Reggio Calabria, che ha condotto al fermo di due soggetti della Locride accusati di tentata estorsione, aggravata dal metodo mafioso. L’attività della Squadra Mobile ha consentito, in breve tempo, di ripercorrere le tappe di quello che è apparso, sin da subito, il più classico dei tentativi di estorsione di ‘ndrangheta, con l’avvicinamento dell’imprenditore e poi la richiesta esplicita del “contributo” per la “gente che ha bisogno”.

La tentata estorsione

Secondo quanto emerso dalle indagini, i due uomini, il 3 settembre scorso, si sono recati in un’area di cantiere a Caulonia dove erano in corso i lavori di ristrutturazione di una chiesa. Non trovando sul posto il titolare gli indagati avrebbero manifestato agli operai la necessità di incontralo quanto prima. Informato dell’accaduto dai suoi dipendenti, l’imprenditore ha immediatamente raccontato tutto ai poliziotti della Mobile che, coordinati dalla Direzione Distrettuale Antimafia, hanno subito avviato le indagini. Le richieste di incontro rivolte agli operai si sono susseguite fino al 22 settembre, quando il furgone a bordo del quale viaggiavano le maestranze è stato fermato per strada dai due soggetti che avanzavano l’ennesima richiesta urgente di “parlare con il titolare”. Da ultimo, nella mattinata del 23 settembre, i due uomini si sono presentati nuovamente al cantiere dove era presente l’imprenditore. I due lo hanno quindi “rimproverato” di aver iniziato i lavori senza “aver bussato da nessuna parte”, chiedendo poi una “mano d’aiuto per un paio di famiglie che non se la passano bene”, quantificando il contributo in 20.000 euro, con uno sconto sulla percentuale, di solito applicata del quattro o cinque per cento, sull’importo totale dei lavori appaltati per ottocentomila euro circa. Identificati i due estorsori, gli investigatori della Questura di Reggio Calabria li hanno deferiti all’Autorità Giudiziaria che ha ritenuto di dover intervenire con l’emissione del fermo ed i due soggetti sono stati condotti in carcere.

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