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campagna internazionale “Movember”

Cancro alla prostata, radioterapia «efficace e valida alternativa alla chirurgia»

Dovrebbe essere impiegata nel 50-60% dei casi, ma nel nostro Paese raggiunge soltanto il 15-20%, a causa di molti e diffusi luoghi comuni

Pubblicato il: 20/11/2025 – 12:02
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Cancro alla prostata, radioterapia «efficace e valida alternativa alla chirurgia»

La radioterapia, soprattutto per la cura del tumore della prostata, è un’efficace e valida alternativa alla chirurgia radicale, con tassi di guarigione sovrapponibili ed effetti collaterali ridotti, ma ancora poco conosciuta dai pazienti. Dovrebbe essere impiegata nel 50-60% dei casi, ma nel nostro Paese raggiunge soltanto il 15-20%, a causa di molti e diffusi luoghi comuni: dal presunto minor valore terapeutico rispetto all’approccio chirurgico o farmacologico, alla paura di non poter condurre una vita sessuale normale, fino alla falsa convinzione che si tratti di un trattamento solo palliativo o riservato a casi estremi in cui la chirurgia non è più praticabile. A richiamare l’attenzione sull’importanza di superare questi preconcetti sono gli esperti dell’IRCCS di Negrar, in occasione della campagna internazionale “Movember”, dedicata alla sensibilizzazione sulle patologie maschili. «Nonostante il passare degli anni, la radioterapia – avverte Filippo Alongi, direttore del Dipartimento di radioterapia oncologica avanzata dell’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar e ordinario di radioterapia oncologica all’Università di Brescia – continua a essere avvolta da un alone di diffidenza e disinformazione. Quando la proponiamo ai pazienti, molti pensano inizialmente di essere già condannati. E non per la gravità della malattia, ma perché credono di essere candidati a un trattamento meno efficace rispetto alla chirurgia. Eppure parliamo di uno dei cardini delle terapie oncologiche, in particolare per il tumore della prostata, che può essere considerato curativo al pari del bisturi».
Uno studio anglosassone, pubblicato di recente su European Urology, ha confrontato la chirurgia robotica con la radioterapia di precisione, evidenziando come, a parità di guarigione in oltre il 90% dei casi quando il tumore è confinato alla ghiandola prostatica, la radioterapia moderna risulti anche meglio tollerata in diversi aspetti sintomatologici, preservando maggiormente continenza urinaria e funzionalità erettile. «Un paziente su due sarebbe idoneo al trattamento radioterapico», continua Alongi, «ma solo uno su cinque vi accede davvero. Le conseguenze ricadono sui pazienti, che spesso ignorano un’opzione terapeutica alternativa e, in molti casi, vantaggiosa rispetto alla chirurgia». L’idea distorta della radioterapia deriva da un retaggio del passato, una rappresentazione ormai lontana dalla realtà: negli ultimi anni questa metodica ha compiuto passi enormi grazie ad apparecchiature sempre più sofisticate, in grado di offrire trattamenti altamente selettivi e circoscritti, con un netto calo degli effetti collaterali.
L’innovazione tecnologica vede l’IRCCS di Negrar tra i centri più avanzati e riconosciuti in Italia e in Europa nell’ambito radio-oncologico per il trattamento del tumore della prostata e di molte altre patologie oncologiche. «Grazie alla dotazione di quattro acceleratori lineari, tra cui una macchina di ultima generazione dotata di risonanza magnetica ad alto campo e un dispositivo guidato da intelligenza artificiale – di recente potenziato con un software in grado di identificare e colpire il tumore in soli sei secondi – nel nostro Dipartimento è possibile trattare la malattia con una precisione e una velocità senza precedenti», spiega Alongi. «Questo consente di curare il tumore della prostata in sole cinque sedute, contro le 20 o 28 della tecnica standard, in pochi minuti, senza dolore, senza ricovero e senza anestesia, riducendo liste d’attesa e costi diretti e indiretti. Le nuove tecnologie permettono inoltre di ricalibrare in tempo reale il piano di cura sulla base dei cambiamenti del tumore – posizione, forma, dimensioni – che possono verificarsi da una seduta all’altra, preservando i tessuti sani e garantendo una migliore qualità di vita». E conclude: «La radioterapia moderna merita di essere conosciuta di più dai pazienti, che possono così accedere a un’opzione alternativa alla chirurgia, sicura, efficace e con effetti secondari ormai rari nel tumore della prostata. È fondamentale comunicare questi risultati innovativi, che confermano l’IRCCS di Negrar come uno dei centri più avanzati per il trattamento radioterapico di precisione del cancro alla prostata e di molte altre neoplasie, con una casistica tra le più ampie e l’utilizzo delle tecnologie più moderne, con oltre 2.200 sedute eseguite ogni anno per la cura di più di 2.000 pazienti».

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