Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 13:11
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 4 minuti
Cambia colore:
 

l’allarme

«A gennaio un Pronto soccorso su 4 avrà meno della metà dei medici necessari»

È il quadro che emerge da un’indagine della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza

Pubblicato il: 21/11/2025 – 13:39
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
«A gennaio un Pronto soccorso su 4 avrà meno della metà dei medici necessari»

A partire da gennaio 2026, un Pronto soccorso su 4 (il 26%) avrà meno del 50% dell’organico previsto, il 39% avrà un numero di medici in servizio tra il 50% e il 75% del necessario mentre nel 4% delle strutture l’organico medico sarà inferiore al 25% del necessario. Solo il 31% delle strutture vedrà una copertura dell’organico superiore al 75%, mentre il 100% è raggiunto molto raramente. È il quadro che emerge da un’indagine della Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (Simeu) in occasione dell’Accademia dei direttori Simeu 2025. L’indagine è stata condotta su un campione di strutture di Medicina d’Emergenza Urgenza del Servizio Sanitario Nazionale. Hanno risposto circa 50 Pronto Soccorso selezionati, corrispondenti per numero di strutture e quantità di accessi nel 2024 (oltre 2.300.000) al 12% del totale nazionale, raggiungendo una discreta significatività rispetto alla realtà complessiva. È stato chiesto ai direttori di struttura di dichiarare la copertura di organico medico prevista per il gennaio 2026, data che, afferma Simeu, “potrebbe rivelare nuove carenze in ragione della progressiva scadenza dei contratti con le società di servizi, nonché per la possibile scadenza di alcune tipologie di contratto risalenti alla pandemia ma tuttora in vigore”.
“Questi dati evidenziano come il 69% dei pronto soccorso preveda per il gennaio prossimo una copertura organica inferiore al 75%, con circa il 30% inferiore addirittura al 50% – sottolinea il presidente nazionale Simeu Alessandro Riccardi -. I dati, pur in lieve miglioramento rispetto agli anni precedenti, confermano come la crisi del personale medico continui a rappresentare un elemento fortemente critico nel sistema dell’emergenza urgenza”.
In mancanza della messa in campo di altre soluzioni per il prossimo futuro, avverte Riccardi, “si conferma la necessità di ricorrere a soluzioni tampone, quali prestazioni aggiuntive e reclutamento di professionisti con modalità contrattuali esterne alla dipendenza dal Ssn”. 

250mila codici rosa per violenze nel 2024

Nel 2024 si stima che i codici rosa per violenza sulle donne registrati nei pronto soccorso in Italia arrivino a circa 250.000. È quanto emerge dall’indagine condotta dalla Società Italiana di Medicina d’Emergenza Urgenza (Simeu). Il dato, afferma Simeu, “è stabile negli ultimi anni”: si tratta di un “indice drammatico” che evidenzia “la gravità costante degli episodi della violenza di genere nel nostro Paese”. Ma le “implicazioni di natura assistenziale che i codici rosa impongono sono compiti per i quali, a fronte della massima disponibilità degli operatori, spesso le risorse programmate sono insufficienti”, avvertono i medici d’urgenza.

350mila interventi psichiatrici d’urgenza

Le patologie psichiatriche rappresentano una delle nuove emergenze nei pronto soccorso (ps) italiani, con il numero delle consulenze psichiatriche richieste nell’attività di pronto soccorso che è in crescita: sono state 40.000 per il 2024 in un campione di 50 Ps, che corrisponde a quasi il 2% degli accessi di pronto soccorso. Proiettando la rilevazione sul dato nazionale si ottiene una necessità di interventi psichiatrici in urgenza pari a circa 350.000 all’anno. Ad allarmare è anche il fatto che il 10% delle consulenze psichiatriche richieste nel 2024 è relativo a pazienti inferiori ai 18 anni di età. 
Il dato emerge dall’indagine istantanea condotta nei giorni 18 e 19 novembre 2025 da Simeu. Hanno risposto circa 50 pronto soccorso selezionati, corrispondenti per numero di strutture e quantità di accessi nel 2024 (oltre 2.300.000) al 12% del totale nazionale.
Secondo Fabio De Iaco, responsabile dell’Accademia dei direttori Simeu, per quanto riguarda le urgenze psichiatriche “il primo dato da sottolineare è che nel 54% delle strutture è presente una guardia attiva specialistica, in grado di intervenire tempestivamente, mentre nel 33% è possibile una reperibilità specialistica e nel 13% non è previsto alcun intervento psichiatrico. Il dato ripropone una questione nota ma irrisolta, relativa all’evidente peso crescente del disagio e della patologia psichiatrica che si deve confrontare con un’insufficienza delle risorse specialistiche”.
Il tema si fa anche più caldo considerando la questione del disagio psichiatrico nell’adolescente: “mentre il 67% delle strutture che ha partecipato all’indagine ha a disposizione all’interno dell’ospedale un reparto di degenza psichiatrica, la possibilità di ricoverare un paziente di età inferiore ai 18 anni con problemi comportamentali scende al 39% –  sottolinea Giovanni Noto dell’ufficio di presidenza Simeu -. Inoltre, il 61% delle strutture non ha alcuna possibilità di ricovero per un adolescente. Dei restanti, l’11% ha a diposizione un reparto dedicato di neuropsichiatria infantile, il 9% ricovera nelle strutture per adulti, il 19% ha possibilità di ricovero nelle pediatrie”. (Ansa)

Argomenti
Categorie collegate

x

x