“Rino Gaetano sempre più blu”, da oggi al cinema il film sul cantautore crotonese
Nelle sale fino a mercoledì il ritratto a più mani, scritto da Giorgio Verdelli e Luca Rea, con la regia dello stesso Verdelli

ROMA Cinquant’anni dopo quel lampo chiamato Ma il cielo è sempre più blu, la voce ruvida, lucida e geniale di Rino Gaetano risuona ancora, più viva, più necessaria, più nostra. E lo fa in un film, “Rino Gaetano sempre più blu”, al cinema da oggi a mercoledì, che non è una biografia, ma un ritratto a più mani, scritto da Giorgio Verdelli e Luca Rea, con la regia dello stesso Verdelli. Materiali unici, tra cui un estratto di una traccia inedita dal titolo Un Film a Colori – Jet set (uscito in digitale il 29 ottobre per Sony Music Italy), taccuini privati, memorie custodite come reliquie, interviste che sembrano confessioni radiofoniche rubate al incredibile parabola umana e artistica di un artista capace di raccontare il disagio e la bellezza della sua epoca in modo tagliente. Un cantautore in grado di camminare in bilico tra la voce di Petrolini e quella di Joe Cocker, tra satira e poesia, tra genio e provocazione.
Il film – prodotto da Sudovest Produzioni e Indigo Film in collaborazione con Rai Documentari, con il sostegno della Fondazione Calabria Film Commission e Ministero della Cultura, distribuito da Medusa Film – ricostruisce l’uomo oltre il mito, il poeta sotto il cappello, grazie a un mosaico di voci: dalla sorella Anna Gaetano al nipote Alessandro, dagli amici di sempre come Riccardo Cocciante, Danilo Rea, Giovanni Tommaso, Shel Shapiro, Edoardo De Angelis, Ernesto Bassignano, agli eredi spirituali come Brunori Sas, Lucio Corsi, Sergio Cammariere, Giordana Angi. E poi c’è Tommaso Labate, che a bordo di una Fiat 128 ci riporta nei luoghi della Calabria di Rino, mentre la narrazione – affidata alla voce di Peppe Lanzetta, e ai timbri intensi di Claudio Santamaria, Paolo Jannacci e Valeria Solarino – ci svela un Rino più intimo, universale, profondamente nostro. Tra un pensiero tagliente e una risata disarmante, tra l’intervista con Enzo Siciliano, futuro presidente della Rai, in cui mette a fuoco il suo stile compositivo e le riflessioni mai scontate sul senso della musica di Rino Gaetano, la sua voce torna ad accendersi.
A completare il ritratto, tre lenti speciali: Carlo Massarini, Andrea Scanzi e Pietrangelo Buttafuoco. Tre sguardi per rileggere l’opera dell’artista al di là delle etichette, delle caricature, delle nostalgie.