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tutela delle vittime

Violenza sulle donne, a Vibo firmato protocollo d’intesa tra Carabinieri e Attivamente Coinvolte

L’Arma e il Centro antiviolenza insieme per proteggere le vittime di violenza. «Le denunce sono tante, ma c’è ancora molto sommerso»

Pubblicato il: 25/11/2025 – 15:31
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Violenza sulle donne, a Vibo firmato protocollo d’intesa tra Carabinieri e Attivamente Coinvolte

VIBO VALENTIA Una rete tra istituzioni e volontarie per proteggere le donne vittime di violenza, intervenire nell’immediato nei casi più gravi e individuare anche i «casi più complicati e sommersi». Con questo obiettivo è stato firmato un protocollo d’intesa tra l’Arma dei Carabinieri di Vibo Valentia e l’associazione Attivamente Coinvolte, da anni ormai punto di riferimento nella lotta alla violenza sulle donne in tutta la Calabria. A firmare il documento sono stati il comandante provinciale, colonnello Antonio Parillo, e la presidente dell’associazione Stefania Figliuzzi. Il patto favorirà il supporto reciproco nelle fasi di soccorso della donna vittima di violenza, partendo dall’ascolto per arrivare agli interventi concreti. Il centro antiviolenza Attivamente Coinvolte mette a disposizione le proprie volontarie e le case di rifugio presenti sul territorio e nella rete regionale D.i.RE.

Il supporto alla vittima

«Vogliamo mettere a disposizione la nostra struttura territoriale anche in questo ambito» afferma il colonnello Parillo. Un “servizio” di prossimità grazie ai comandi e le stazioni presenti sul territorio: «Sono a disposizione per recepire tutte le istanze dei cittadini e al servizio di chiunque, appartenente alle fasce deboli, abbia bisogno di soccorso e di trovare il coraggio di denunciare. La caserma dei Carabinieri è da sempre punto di riferimento anche nei centri più piccoli, dove il “sommerso” probabilmente è ancora maggiore». Il patto prevede, tra le altre cose, corsi appositi per militari «per sviluppare una reale capacità e sensibilità per cogliere tutti quei fenomeni che restano nascosti». Particolare attenzione viene data ai “reati spia”, atti persecutori che potrebbero sfociare in violenza ulteriore. Nel 2024, i dati mostrano un incremento di delitti relativi al Codice Rosso seguiti dai Carabinieri, passati dai 57.656 del 2023 ai 60.872. La sfida è creare un rapporto di fiducia tra la vittima e il Carabiniere: «Spesso mi rendo conto che la donna può avere difficoltà a denunciare ciò che agli occhi degli altri può apparire fragile e debole. Ma la realtà è che è fragile e debole chi cerca di imporsi con la violenza, non di certo la vittima. Dobbiamo rifuggire ogni possibile pericolo di vittimizzazione secondaria: è solo la vittima a meritare tutela ed è il carnefice che eventualmente deve vivere con disagio la situazione».

«Le donne possono contare su di noi»

Soddisfatta anche Stefania Figliuzzi, presidente dell’associazione: «Sicuramente un gesto di concretezza per le donne vittime di violenza perché così entriamo in sinergia con la rete di tutto il Comando provinciale dei Carabinieri. È importante trasmettere questo messaggio in una giornata particolare: noi ci siamo, i carabinieri ci sono e le donne possono contare su di noi per un aiuto concreto». Un cambio di passo, negli ultimi anni, nella lotta alla violenza di genere, segno di una «consapevolezza» del fenomeno sempre più in crescita. «Tuttavia – aggiunge Figliuzzi – spesso le donne non sono consapevoli della violenza, ma noi siamo pronte comunque ad aiutarle, a sostenerle per un percorso insieme e scegliere come affrontarlo. Le denunce sono tante, ma c’è ancora molto sommerso. Per questo dobbiamo continuare a parlare». (ma.ru.)

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